Dichiarazione di voto su disegni di legge relativi al  riordino della pubblica amministrazione

Dichiarazione di voto su disegni di legge relativi al  riordino della pubblica amministrazione

Testo integrale della dichiarazione di voto finale del senatore Eufemi sui disegni di legge nn. 1052, 179, 185, 273, 728, 1011

Il Gruppo dei senatori dell’UDC esprime il proprio convinto voto favorevole al provvedimento in esame, che dice una parola chiara e non equivoca in favore di un’Amministrazione pubblica più protesa al benessere della collettività, attraverso l’efficacia della sua azione e l’effettiva rispondenza allo scopo per cui essa fu istituita nell’ordinamento italiano.

Il testo approvato rende finalmente giustizia alla necessità di valorizzare la competenza professionale dei funzionari pubblici non ancora dirigenti, attraverso l’istituzione della vicedirigenza. L’applicazione concreta del nuovo istituto normativo certamente debellerà le ancora riscontrabili situazioni ingiustificate di privilegio e di dequalificazione professionale – causa primaria di inefficienze spesso gravi – nell’Amministrazione pubblica, contro le quali giustamente il progetto di legge (complessivamente considerato) è proteso ad intervenire.

Nell’Amministrazione pubblica, l’istituto della vicedirigenza costituisce una misura ordinamentale indispensabile ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione e realizza il conseguente coordinamento normativo con la disciplina dettata dall’articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165; sulla base di tale salda convinzione, come gruppo UDC avevamo già presentato sul

tema, in entrambi i rami del Parlamento, vari progetti di legge in questa ed in precedenti legislature. La nuova previsione di rango legislativo scongiura inoltre il rischio di un’ulteriore impossibilità applicativa – come, invece, avvenuto in passato – delle già pure esistenti norme sulla vicedirigenza, ossia delle “norme Bassanini” che avevano previsto una distinta disciplina per le categorie di personale di più elevata professionalità nell’ambito della contrattazione destinata ai dipendenti non appartenenti all’area dirigenziale.

L’elevato profilo culturale dei lavoratori interessati (laurea, specializzazioni successive nonché, in situazioni specifiche, abilitazioni post lauream ed iscrizioni ad albi od ordini o collegi professionali, dottorati di ricerca), il regolare superamento di concorsi pubblici richiedenti quei titoli culturali per l’ingresso nelle varie amministrazioni pubbliche, la rilevanza intrinseca del lavoro istituzionale di tali funzionari che si concretizza nella direzione d’importanti uffici e nella diretta collaborazione alla gestione degli uffici dirigenziali più importanti, abi1ita questi lavoratori pubblici alla previsione d’un loro status specifico, finalmente in linea con l’esigenza di colmare in qualche modo le distanze con l’organizzazione amministrativa degli altri Paesi aderenti all’Unione Europea.

Quanto alle previsioni del nuovo progetto in votazione sulla dirigenza, il gruppo parlamentare UDC, nel condividere l’impostazione del testo medesimo, considera che lo spoils system ivi previsto, lungi dal prestarsi a comportamenti arbitrari, garantisce nelle scelte amministrative la trasparente tutela della razionalità, dell’efficienza, dell’efficacia, della tempestività e dell’economicità dell’azione amministrativa, con riguardo primario e fondamentale alle supreme esigenze della collettività. Il sistema progettato dall’attuale Governo, condiviso dalla maggioranza anche con riferimento a pregressi contributi progettuali d’iniziativa parlamentate, appare idoneo a sconfiggere nelle nomine dirigenziali quel clientelismo, che ha avuto il massimo fulgore nella pletora di nomine a dirigente generale avvenute nell’ultimo scorcio della precedente legislatura ed imposte alla collettività con effetti ancor oggi negativi: la vicenda di queste nomine, troppe delle quali essenzialmente fondate sulla fiducia personale d’esponenti partitici allora al Governo ed attualmente congelate in forza d’un complesso meccanismo normativo, da un lato hanno impedito a personale qualificatissimo di vedere giustamente riconosciuto il proprio merito professionale, dall’altro lato hanno consentito ingiustamente a talune persone d’accedere ad incarichi di dirigente generale senza gli idonei requisiti culturali e professionali.

Il Gruppo UDC, ribadendo il proprio voto favorevole al disegno di legge in esame, auspica infine che esso sia sollecitamente approvato in ultima lettura dalla Camera dei Deputati, affinché al più presto l’ordinamento giuridico ed amministrativo italiano s’arricchisca di una legge che certo comporterà notevoli conseguenze positive sul rapporto tra la cittadinanza e le strutture amministrative pubbliche.

Sen. Eufemi

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