Dichiarazione di voto su Scudo Fiscale
EUFEMI (UDC:CCD-CDU-DE). Onorevole Presidente, onorevole rappresentante del Governo, senatori, il decreto-legge al nostro esame, attraverso la proroga dei termini, affronta e ripropone due grandi questioni di politica economica adottate dal Governo con la manovra dei cento giorni: il rientro dei capitali e l’emersione dal sommerso del lavoro irregolare. Non vi è dubbio che la proroga si è resa necessaria in seguito alle difficoltà connesse alle procedure di regolarizzazione.
Non possiamo sottacere tuttavia i risultati finora realizzati, sia rispetto al volume dei capitali rientrati che al gettito conseguente, anche in considerazione delle previsioni di entrata.
Non possiamo non esprimere alcune preoccupazioni rispetto all’irrisoria entità delle imprese che hanno presentato l’apposita domanda di emersione. Dai dati disponibili sono appena 154 per un totale di 430 lavoratori regolarizzati. Tale dato conferma i dubbi espressi dal governatore della Banca d’Italia Fazio rispetto ad una regolarizzazione che presupponeva un accordo fra impresa e lavoratori e che in caso contrario, come è purtroppo accaduto, si sarebbe rilevata problematica.
Tutto ciò è preoccupante anche per la dinamica dei conti pubblici e per la dimensione che le entrate straordinarie hanno su un equilibrio che rischia di essere precario, se non fondato su riforme strutturali di cui si avverte l’esigenza sia in materia fiscale che previdenziale.
Dobbiamo porci allora alcuni interrogativi. Quanto ha influito sul rientro dei capitali lo snaturamento dell’effetto preclusivo rispetto all’impostazione originaria, andando inevitabilmente ad incidere su una forte delimitazione del raggio di azione dello scudo fiscale? Quanto ha inciso l’incertezza dell’applicabilità dello scudo fiscale ai capitali detenuti in via indiretta?
Ben si comprende, allora, nel silenzio della legge, l’atteggiamento prudente dei risparmiatori italiani che detengono in via indiretta attività finanziarie all’estero e che nel dubbio preferiscono non avvalersi delle disposizioni sul rimpatrio. Una fetta delle attività potenzialmente rimpatriabili rimane pertanto sorda alle sirene dello scudo. Alla luce di tutto ciò, cadono le critiche aspre, fuori misura, espresse dalle opposizioni in occasione della precedente approvazione delle norme generali: senatore Giaretta, non è stato ucciso alcun vitello grasso.
È stato inoltre sufficientemente valutato il rischio di un uso distorto della dichiarazione riservata da parte degli uffici? E, inoltre, si è valutato l’effetto boomerang del rimpatrio per i soggetti cancellati dalle anagrafi della popolazione residente? Tale è il caso dei soggetti che, trovandosi nella descritta situazione, procedessero a rimpatriare le attività detenute all’estero, i quali si troverebbero nella situazione di ammettere, per comportamento concludente, di essere residenti in Italia, con l’ulteriore conseguenza, a seguito della loro autodenuncia, di restare soccombenti negli accertamenti fiscali con i quali gli uffici dovessero in futuro muovere loro contestazioni.
Perché siamo di fronte, allora, a risultati modesti rispetto alle cifre-obiettivo? Sono gli interrogativi che abbiamo ripetutamente posto e che, non avendo trovato risposta, diventano fonte di preoccupazione.
Da parte nostra abbiamo offerto il più ampio contributo a rimuovere quelle situazioni che hanno impedito finora di fare chiarezza. Ma, a volte, occorre essere critici anche con se stessi per poter raggiungere risultati più favorevoli, rimuovendo ogni tipo di ostacolo.
Non convince, sia nel metodo che nel merito, soprattutto l’emendamento che sottrae un’ampia materia al confronto di Commissione, affidando ai sindaci, alla vigilia di un importante turno amministrativo, compiti e responsabilità su una questione tanto delicata come l’emersione del sommerso.
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il voto dell’UDC sarà un voto favorevole alla conversione del decreto-legge, non senza rimarcare le ragioni di un vincolo di maggioranza, che prevalgono certo anche rispetto a obiezioni e rilievi che non possiamo sottacere, nella preoccupata consapevolezza di avere offerto un contributo migliorativo per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica che il Governo e la maggioranza si sono dati.
(Applausi dai Gruppi UDC:CCD-CDU-DE, FI e LP).