Intervento su decreto legge relativo ad accise e giochi e scommesse
1Presidenza del vice presidente CALDEROLI,
indi del presidente PERA
e del vice presidente FISICHELLA
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Eufemi. Ne ha facoltà.
EUFEMI (CCD-CDU:BF). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, con il decreto-legge al nostro esame il Governo ha adottato in via d’urgenza alcune disposizioni che riguardano due diversi settori impositivi: quello delle accise e quello dei giochi e delle scommesse. Infine, il Governo ha previsto nuove disposizioni in materia di rimborsi IVA.
Nell’esprimere positive valutazioni in ordine alle proposte governative, con particolare riferimento ad alcune disposizioni che confermano le agevolazioni previste da precedenti disposizioni, limitatamente comunque al primo semestre dell’anno in corso, si intendono richiamare le disposizioni che riguardano l’adeguamento della normativa nazionale a quella comunitaria.
Con le disposizioni previste dall’articolo 6 si pone fine ad un lungo contenzioso con la Commissione dell’Unione europea e quindi viene meno la procedura di infrazione già avviata dall’Esecutivo comunitario.
Altre disposizioni sempre in materia di accise hanno effetti parafiscali e sono quelle indicate dall’articolo 7, che istituisce un contributo di riciclaggio e di risanamento ambientale destinato alla realizzazione di alcune finalità quali il sostegno all’attività di rigenerazione degli oli lubrificanti esausti, l’incentivazione allo smaltimento degli stessi oli e l’incremento delle misure compensative destinate a favorire la riduzione delle emissioni inquinanti.
Più complesse ed organiche sono le disposizioni in materia di giochi e di scommesse. Com’è noto la materia dovrà formare oggetto di apposite disposizioni regolamentari previste da una disposizione legislativa approvata dal Parlamento nell’ottobre scorso. Mi riferisco all’articolo 12 della legge n. 373 del 2001. Tali norme regolamentari a tutt’oggi non sono state approvate e si è dunque in attesa dell’affidamento ad un unico soggetto, l’agenzia o il dipartimento, cui faranno capo tutte le attività di gioco.
Anche in materia di giochi la Commissione europea è intervenuta avviando una procedura di infrazione per quanto si riferisce al rinnovo delle concessioni per la gestione delle scommesse ippiche (articolo 8). La determinazione in euro delle giocate del Lotto e delle varie scommesse ha provocato un’accusa al Governo di praticare un aumento delle tariffe con effetti negativi sull’andamento dell’inflazione. Riteniamo che sia un’accusa ingiusta in quanto, a fronte di un aumento degli importi delle giocate, vi è un corrispondente aumento delle relative vincite.
Per quanto si riferisce all’aggio del lotto, a nostro avviso si renderebbe necessario provvedere ad un adeguamento dello stesso al fine di assicurare un’efficiente produttività e un incremento delle relative entrate. Si tratterebbe in particolare di un adeguamento dell’aggio spettante ai ricevitori da riconoscersi soltanto al raggiungimento di determinati obiettivi di raccolta annua. È appena il caso di precisare che l’ipotizzato aumento dell’aggio non comporterebbe alcun costo aggiuntivo, in quanto l’aggio sarebbe liquidato solo al raggiungimento di incrementi di entrata ipotizzati.
Prendiamo atto con soddisfazione che alcune modifiche da noi proposte sono state accolte dal Governo, per cui il testo al nostro esame soddisfa le esigenze migliorative segnalate. Ci si riferisce, in particolare, allo spostamento del termine riguardante la riduzione dell’imposta di consumo del gas metano prevista dall’articolo 14 della legge n. 448 del 2001.
Tale termine viene opportunamente spostato sino a quando sarà operativa la revisione organica del regime tributario del settore energetico. In tal senso si prende atto della volontà espressa dal Governo in sede di formulazione della delega per la riforma del sistema tributario: anche il settore impositivo delle accise sarà oggetto di una totale revisione e semplificazione, sia dal punto di vista più strettamente tributario che dal punto di vista degli adempimenti.
Altra modifica che riguarda il settore energetico è quella del biodiesel, che va sempre più opportunamente agevolato tenuto conto di quanto sta accadendo nelle nostre città per quanto si riferisce alla salubrità dell’atmosfera. Infatti è stato consentito agli assegnatari delle quote di biodiesel esenti da accise di prestare cauzione a salvaguardia degli interessi erariali limitatamente al 30 per cento dell’importo dell’accisa.
Prendiamo atto con soddisfazione dell’assenso dato dal Governo allo spostamento sino al 30 settembre 2002 del termine riguardante le agevolazioni sul gasolio per autotrazione impiegato dagli autotrasportatori. Si tratta di una modifica che consentirà di evitare che la scadenza del termine già fissata al 31 agosto cada in un periodo feriale.
È di questi giorni la notizia che la Commissione dell’Unione europea ha invitato il nostro Governo ad eliminare le agevolazioni fiscali riguardanti l’autotrasporto. Confidiamo che il nostro Governo saprà tutelare in sede comunitaria le aspettative dei numerosi addetti all’autotrasporto, tenendo conto delle condizioni geografiche del nostro Paese nonché di una lunga tradizione che ha giustamente sostenuto numerosi piccoli imprenditori del settore. Dobbiamo certamente guardare al futuro, ma dobbiamo tenere conto anche del presente.
Avremmo preferito una maggiore attenzione da parte del Governo soprattutto sulle proposte che riguardano la riorganizzazione del settore dei giochi e delle scommesse. Dobbiamo a tale riguardo ricordare che uno dei primi provvedimenti proposti dal Governo nei “primi 100 giorni” è stato proprio quello relativo a tale settore, con il quale all’Esecutivo è stato affidato il compito di provvedere a una totale riorganizzazione con un accentramento presso un’unica struttura delle competenze attualmente affidate a diversi rami della pubblica amministrazione. Purtroppo ad oltre tre mesi dall’approvazione della norma tale unificazione non è ancora operativa, con la conseguenza che il settore ha registrato notevoli flessioni in termini di gettito erariale.
Da ultimo, basta ricordare l’insuccesso delle vendite dei biglietti della lotteria Italia. Da alcune anticipazioni sul contenuto dell’emananda regolamentazione riguardante l’unificazione di funzioni e competenze in materia di giochi e di scommesse sembrerebbe che sono state confermate le competenze del Ministero delle risorse agricole in materia di corse ippiche, nonché le competenze del CONI in materia di giochi pronostici riguardanti lo sport.
È auspicabile che il Governo, così come deciso dal Parlamento, voglia provvedere ad una totale unificazione delle competenze nel settore, per evitare non solo dispersioni di attività ma anche inutili e dannosi ricorsi a forme di incentivazione che servono soltanto a far perdere risorse finanziarie. Se si vuole agevolare qualche settore, come quello dell’allevamento equino per esempio, occorre a mio avviso provvedere con altre iniziative.
Sempre nel settore dei giochi, in sede di esame in Commissione, è stata approvata una modifica riguardante i termini per le richieste di collaudo delle sale Bingo. Con tale modifica viene sancita di fatto una sanatoria generalizzata, comprendente anche quegli assegnatari che, non avendo proceduto al rispetto del termine del 13 dicembre 2001, previsto dal decreto direzionale dell’11 luglio 2001, hanno già creato un danno all’erario con l’intempestiva rinuncia.
Sarebbe opportuno che la proroga dei termini di collaudo per completare i lavori in corso possa riguardare soltanto quei concessionari che hanno rispettato il predetto termine del 13 dicembre 2001. Tale questione appare necessaria nell’interesse dell’erario; per questo motivo non comprendiamo le ragioni di chiusura rispetto ad opportuni miglioramenti. Su questo punto specifico sarebbe auspicabile un chiarimento da parte del rappresentante del Governo.
Per quanto riguarda una questione non strettamente connessa alla materia in esame, e che è riferita ad altro settore impositivo, avremmo preferito una maggiore attenzione del Governo rispetto al problema sollevato. Mi riferisco in particolare ai disagi cui sono stati sottoposti i cittadini per le lunghe ed estenuanti file presso gli sportelli degli uffici postali in relazione al cambiamento della moneta avvenuto il 1° gennaio scorso.
Come è noto, le detrazioni e le deduzioni fiscali sono consentite soltanto per cassa. È evidente che i contribuenti, che potevano dedurre costi relativi all’anno 2001, non hanno potuto effettuare i relativi versamenti per evitare i disagi presso gli sportelli postali. La proposta di ammettere a deduzione anche i versamenti effettuati successivamente al 31 dicembre 2001 non è stata inspiegabilmente accolta dal Governo. È auspicabile che, in sede di emanazione delle istruzioni relative alla compilazione dei modelli di dichiarazione, il Governo possa consentire di sanare tali situazioni.
Occorre ricordare che il 31 dicembre è stato un giorno di chiusura obbligatoria per gli uffici postali, a cavallo tra due giorni festivi, la domenica e il martedì successivo. Allo stato è rimasta ancora insoluta la questione sollevata in Commissione relativa al sistema della riscossione dei tributi da parte dei concessionari.
Avevamo affrontato tale questione già in sede d’esame della finanziaria, sottolineando la necessità di tenere conto della clausola di salvaguardia in scadenza. In questa sede abbiamo reiterato al Governo l’invito ad affrontare una materia così delicata prendendo atto del fallimento della riforma Visco; il relatore Girfatti si è fatto promotore di un emendamento che riteniamo possa tenere conto della complessità della questione e della necessità di migliorare l’efficienza gestionale del settore della riscossione. Siamo certi che ciascuno, per la propria parte, farà il possibile per evitare situazioni di difficoltà, e soprattutto che sarà opportunamente e complessivamente valutata la situazione del sistema di riscossione dei tributi.
Un altro argomento per il quale esprimiamo un giudizio particolarmente favorevole è quello relativo all’abrogazione dell’articolo 71 della legge finanziaria che prevedeva disposizioni in materia di trasferimento dei beni demaniali; anche se avremmo preferito un’interpretazione autentica della norma in questione, così come auspicato in un apposito ordine del giorno approvato dall’Assemblea del Senato, e ciò per evitare pretestuosi argomenti volti a fare salvi i provvedimenti eventualmente adottati dal 1° gennaio 2002 sino alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della norma abrogativa dell’articolo 71 in questione. (Applausi dai Gruppi CCD-CDU:BF e AN).