Dichiarazione di voto sulla legge per gli oratori
(1606) Deputati VOLONTÈ ed altri. Disposizioni per il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari e per la valorizzazione del loro ruolo (Approvato dalla Camera dei deputati)
(14) EUFEMI ed altri. Disposizioni per il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori parrocchiali e per la valorizzazione del loro ruolo
Approvazione, con modificazioni, in un testo unificato con il seguente titolo: Disposizioni per il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari e per la valorizzazione del loro ruolo
EUFEMI (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Onorevole Presidente, onorevole rappresentante del Governo, colleghi, il Gruppo UDC voterà convintamente a favore di questo provvedimento, che per noi dell’Unione dei cristiani democratici assume grande rilevanza politica e assume il gesto forte di cambiamento culturale di cui la Casa delle Libertà si fa portatrice con la sua azione programmatica.
È una scelta di libertà, come lo fu quella che è all’origine degli oratori, che nacquero contro i monopoli culturali statali, per la formazione ed educazione di intere generazioni di giovani.
Ci rivolgiamo soprattutto a quella parte della sinistra che guarda esclusivamente ai centri sociali e che considera negativo tutto ciò che coinvolge la Chiesa (Applausi del senatore Florino), salvo riscoprire le parole del Santo Padre solo quando ciò torna utile.
Oggi, con questo provvedimento, si raggiunge un ulteriore traguardo: si realizza un riconoscimento legislativo più ampio e forte, si fa un passo importante per il riconoscimento della funzione svolta dagli oratori, una funzione sociale ed educativa, valorizzandone il ruolo e l’azione svolta nella società soprattutto nei confronti dei minori e dei giovani nella fase più delicata della loro crescita. L’oratorio si configura come il luogo dove i ragazzi sono aiutati a fare le loro scelte mature.
È stato evitato che il concetto di oratorio fosse generico evidenziando il legame con l’ente religioso e dunque non è stata limitata la portata della legge ai soli oratori cattolici tradizionalmente intesi, ma allargata alle altre confessioni religiose con cui si è stabilita un’intesa ai sensi della Costituzione. Né si poteva procedere diversamente.
Gli oratori sono una realtà che, forte della tradizione, continua ad essere luogo di riferimento per bambini, ragazzi ed adolescenti, nonché occasione di coinvolgimento degli adulti che si mettono al servizio della loro crescita.
L’oratorio è, per usare un’espressione di Paolo VI, «l’espressione dell’amore della Chiesa, organizzata in comunità parrocchiali, poi in istituzioni educative per i suoi figli più giovani».
Vogliamo un oratorio non solo come un «giocatoio» ma come un primo luogo di incontro di tutti i ragazzi, aperto dunque a tutti, senza distinzione; luogo di accoglienza educativa, perché poi faranno le loro scelte autonome, prendendo anche strade diverse, così come è stato ed è nella storia e nella tradizione delle comunità; luogo di approccio formativo importante, centro di sviluppo dell’associazionismo sportivo, ricreativo, educativo, culturale, per favorire, aiutare una socializzazione dei giovani ispirata a modelli e valori positivi.
L’oratorio può costituire non solo un ponte tra la Chiesa e la strada, ma anche un ponte intergenerazionale in cui gli adulti possano trasmettere il sapere ai più giovani, aiutandoli a crescere e a maturare impegnandoli in attività formative. Basti pensare ad un uso corretto del web e delle sue potenzialità; un uso sano e non solitario, mezzo per esprimere potenzialità, sviluppare creatività, confrontarsi nella comunità, assumersi responsabilità.
Il compito dell’oratorio è quello di sostenere nel dialogo con il territorio la qualità delle proposte, di far crescere una sensibilità educativa che non può essere data per scontata e che si fa sempre più necessaria nella società di oggi.
Questa legge può rappresentare dunque un patto educativo, nel quale possano essere coinvolti i giovani integrando l’impegno della famiglia e della scuola.
Ecco l’importanza che il Gruppo UDC, in linea con la nostra impostazione culturale, attribuisce alla scelta che stiamo per compiere: l’importanza dello sviluppo dell’assistenza alla gioventù, di cui ci facciamo portatori attraverso un’autentica politica dei valori.
Per queste ragioni, oltre quanto illustrato dal relatore Maffioli, esprimiamo un convinto voto favorevole a questa scelta legislativa, che rappresenta un punto qualificante dell’azione politica e parlamentare dell’UDC e del programma della Casa delle Libertà. (Applausi dai Gruppi UDC, FI, AN e LP. Congratulazioni).