Seguito dell’indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse: audizione del Sottosegretario di Stato per l’economia e per le finanze Contento.

Seguito dell’indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse: audizione del Sottosegretario di Stato per l’economia e per le finanze Contento.

Il presidente PEDRIZZI riepiloga i temi dell’indagine conoscitiva, ricorda le numerose audizioni svolte e fa presente che la Commissione, dopo l’audizione in titolo, si accinge ad esaminare il documento conclusivo della procedura informativa; tale documento affronta le problematiche connesse all’estensione e ai limiti del ruolo regolatore dello Stato nel settore dei giochi, i profili problematici di natura etico-morali che presenta la disciplina di tale settore ed individua gli aspetti di maggiore criticità al fine di coadiuvare l’Esecutivo nell’azione di riordino dell’intera materia. Auspica che anche in sede di valutazione del documento conclusivo possa riproporsi la sostanziale unanimità di orientamento registrata in Commissione nel corso delle audizioni, nella consapevolezza che alcuni elementi cardine della disciplina non possono essere messi in discussione: si tratta dell’assetto sostanzialmente monopolistico fondato su un sistema concessorio, nonché del necessario contemperamento della finalità erariale e di rilancio del comparto con quella di tutelare l’ordine pubblico e di rispettare la sensibilità sociale sul tema del gioco. Da ultimo, sottolinea la stretta correlazione tra le risorse rivenienti dal comparto giochi e il sostegno ad attività con finalità solidaristiche e sociali.

Il sottosegretario CONTENTO dà atto preliminarmente alla Commissione di aver svolto un meritorio ruolo nell’approfondimento, con un approccio innovativo e al più alto livello, di tematiche tradizionalmente relegate in ambiti marginali, con un’attenzione per tutti gli aspetti di maggiore rilevanza del settore dei giochi. L’importanza del comparto emerge dalla semplice considerazione che il fatturato complessivo per il 2002 ha superato i 15 miliardi di Euro e che il gettito per l’Erario ha superato i 4 miliardi di Euro. Certamente la valutazione dei riflessi sulla finanza pubblica non costituisce un elemento decisivo rispetto a considerazioni di altra natura, ma deve indurre a considerare con cautela tutti gli aspetto che presenta il settore del gioco. Per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse rivenienti dal comparto il Sottosegretario condivide l’accento sul necessario collegamento con attività di carattere solidaristico, ricordando peraltro che i giochi ed i concorsi pronostici sportivi sono direttamente correlati al reperimento delle risorse necessarie a finanziare il CONI e l’UNIRE per i rispettivi settori sportivo ed ippico. Per quanto riguarda il riordino del comparto, illustra l’obiettivo di eliminare le sovrapposizioni e le duplicazioni di competenze, soprattutto allo scopo di garantire un’omogenea ed organica programmazione dei giochi, in grado di mantenere l’equilibrio tra i vari prodotti offerti, evitando quindi il rischio di fenomeni di concorrenza tra i vari giochi. Attesa la complessità del settore, è apparso opportuno concentrare in un solo organismo – l’Amministrazione autonoma dei Monopoli dello Stato – tutte le competenze in materia di giochi, ridefinendo i compiti di tale amministrazione dal settore dei tabacchi lavorati a quello della regolamentazione, gestione, studio e controllo del comparto. Inoltre, tale orientamento consente di individuare un interlocutore unico per tutti gli operatori e segnatamente per tutti i gestori. In posizione sovraordinata rispetto alla struttura amministrativa, rimane il Comitato dei giochi che assolverà la funzione di organismo di definizione delle strategie conseguenti alle indicazioni di indirizzo politico. Un ulteriore elemento della struttura che si va organizzando è costituito dall’apporto di commissioni tecniche in grado di compiere analisi di mercato e valutare le esigenze del settore, anche con il coinvolgimento diretto dei protagonisti del mercato, eliminando quindi quel filtro tra operatori ed amministrazione che nel passato aveva inciso negativamente nel processo di innovazione. Il Sottosegretario sottolinea peraltro che tale coinvolgimento non inficia la necessaria distinzione dei ruoli tra momento regolatore e momento gestionale. Sottolinea poi la esigenza che il comparto dei giochi sia gestito principalmente avendo cura di tutelare gli interessi pubblici rilevanti, che non attengono esclusivamente alla finanza pubblica, bensì alla tutela dell’ordine pubblico, alla tutela dei minori e all’attenzione per i profili di carattere etico-morale, in precedenza sottolineati dal Presidente. Per tali motivi, il Governo ritiene che il modello normativo fondato sulla concessione e quindi sulla traslazione a soggetti privati di poteri pubblicistici sia il più adatto, sia per controllare i concessionari, sia per tutelare gli interessi pubblici citati. D’altro canto non può sfuggire la strategicità di tale scelta, rispetto alla prospettiva di un confronto in sede comunitaria circa le richieste di aprire i mercati nazionali alla libera concorrenza degli operatori. Passando ad esaminare invece le questioni attinenti al gioco clandestino, il Sottosegretario non ritiene opportuno fornire stime sul volume d’affari del gioco illegale, pur nella consapevolezza della sua rilevanza. Sotto tale punto di vista dà atto alla Commissione di aver contribuito in misura rilevante all’approfondimento delle problematiche connesse alla revisione della disciplina degli apparecchi da intrattenimento, il cui varo con la legge finanziaria per il 2003 costituisce un positivo esempio di concreta lotta alla criminalità organizzata. Per quanto riguarda, invece, l’esigenza di valutare gli effetti della tassazione sugli andamenti di mercato, fa presente che la sollecitazione a omogeneizzare il prelievo e la resa dei giochi – di per sé condivisibile – deve tener conto delle peculiari caratteristiche dei singoli giochi. A tale proposito, osserva che la previsione della stessa percentuale di aggio per i concorsi pronostici ha consentito di eliminare un fattore distorsivo del mercato. Passando ad esaminare gli aspetti di maggiore criticità del comparto, il Sottosegretario analizza le cause che hanno determinato la forte flessione della raccolta delle giocate sui concorsi pronostici per eventi sportivi organizzati dal CONI. L’Ente sportivo aveva individuato nella costituzione della società Cinque Cerchi, società a partecipazione mista pubblico-privata, uno strumento per rilanciare i concorsi in crisi, ma il Governo ha inteso superare tale indirizzo trasferendo le competenze all’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Alla base della revisione di tale indirizzo da parte del Governo c’è la consapevolezza che i concorsi pronostici si presentano ormai con una formula invecchiata ed in numero troppo elevato rispetto al mercato, e non in grado quindi di arrestare il declino sostanziale di tale tipologia di gioco, così come emerge anche dall’analisi dell’esercizio 2002. Per tali motivi è allo studio un’ipotesi di riforma del classico gioco del Totocalcio, in vista di un suo rilancio, abbinato all’eliminazione dei giochi meno redditizi, nonché ad una calibrata analisi degli effetti di tale rilancio sul settore delle scommesse che, pur mostrando un andamento positivo, presenta percentuali di resa inferiori dal punto vista del gettito. Il rilancio del Totocalcio e dei concorsi pronostici passa poi per una ristrutturazione della rete dei punti di raccolta, incentrata soprattutto su un ammodernamento della raccolta e su un sistema di affidamento delle concessioni che punta a responsabilizzare i singoli providers, mettendoli comunque in concorrenza tra di loro, premiando i gruppi che saranno in grado di favorire l’innovazione del prodotto al servizio dei singoli punti vendita. Il sistema cioè dovrà garantire la assegnazione delle singole concessioni ad imprenditori in grado di soddisfare volumi minimi di raccolta – senza per questo perpetuare moduli risultati fallimentari in altri comparti – semplificando del resto il rapporto tra singolo concessionario ed il provider. Il Sottosegretario affronta poi le questioni concernenti le scommesse ippiche e sportive, non nascondendo le difficoltà poste da tale settore, preannunciando che sono allo studio misure volte a rendere meno oneroso per i singoli concessionari l’assolvimento degli obblighi contratti con gli enti di riferimento per quanto riguarda i minimi garantiti e quelli nei confronti dell’Erario per quanto attiene all’imposta unica. In merito alla soluzione adottata con l’articolo 8 della legge n. 289 del 2002, ritiene che l’abrogazione di tale articolo disposta con la conversione del decreto-legge n. 282 del 2002 trovi fondamento nella valutazione sia degli aspetti concernenti la copertura dei maggiori oneri derivanti dalla cosiddetta sanatoria prevista dall’articolo 8, sia della disparità di trattamento tra i concessionari che avevano già regolarizzato la propria posizione e coloro che intendevano avvalersi invece della facoltà prevista da tale articolo. Per quanto riguarda il settore del Bingo, il Governo sta valutando le ipotesi di rilancio, avendo peraltro consapevolezza che il comparto mostra elementi di forte debolezza tanto da indurre molti operatori a rinunciare alla concessione. Conclude l’esposizione dichiarando la disponibilità a proseguire eventualmente l’audizione al fine di affrontare compiutamente anche altre questioni attinenti il comparto dei giochi.

Il presidente PEDRIZZI ritiene opportuno sollecitare il Sottosegretario affinchè la Commissione possa svolgere un proficuo ruolo nella ricerca di una soluzione per la questione dei minimi garantiti dovuti dai concessionari delle scommesse ippiche e sportive.

Il senatore GIRFATTI, rinviando ogni osservazione di merito sulle linee generali di riordino enunciate dal Sottosegretario fa presente che la propria parte politica ritiene prioritario affrontare la questione concernente l’attuazione dell’ordine del giorno sottoscritto dai Capigruppo della maggioranza ed approvato dall’Assemblea del Senato nel corso dell’esame del disegno di legge n. 1996, che impegna il Governo a presentare in via di urgenza un’iniziativa legislativa diretta a ripristinare con la massima sollecitudine la situazione giuridica derivante dall’articolo 8, comma 2, e dall’articolo 15 della legge 27 dicembre 2002, n. 289. E’ essenziale dare certezza ai concessionari delle agenzie ippiche e sportive su tale questione dirimente. Appare infatti particolarmente preoccupante la dichiarazione del Sottosegretario che non collima con l’orientamento espresso dall’ordine del giorno, atteso che il Governo non ha ancora dato attuazione allo strumento di indirizzo. Egli non ritiene opportuno precedere nell’indagine conoscitiva prima di aver acquisito un chiarimento sugli effettivi orientamenti del Governo, rispetto a tale questione.

Il presidente PEDRIZZI ritiene opportuno tenere distinte la questione sollevata dal senatore Girfatti rispetto allo svolgimento dell’indagine conoscitiva, che costituisce una sede informativa generale sull’intero comparto affatto diversa rispetto alla ricerca di specifiche soluzioni su un singolo aspetto.

Dopo che il senatore GIRFATTI ha ribadito la propria posizione, interviene il senatore EUFEMI, a giudizio del quale le osservazioni del sottosegretario Contento sulla specifica questione dovrebbero indurre la Commissione ad effettuare un approfondimento degli effettivi orientamenti del Governo. Poiché l’approvazione dell’ordine del giorno in Assemblea relativo alle disposizioni recate dall’articolo 5-ter del decreto-legge n. 282 del 2002 impegna il Governo in una direzione che sembra contraddetta dal Sottosegretario, egli condivide le preoccupazioni del senatore Girfatti, ritenendo opportuno proseguire in altra seduta l’audizione del Sottosegretario. Del resto, tale rinvio potrebbe consentire di approfondire anche altre tematiche che attengono al comparto giochi per le quali è necessario ascoltare il rappresentante del Governo, secondo la disponibilità dallo stesso dichiarata. Tra le tematiche da affrontare emerge la questione dell’applicazione dell’articolo 22 della legge n. 289 del 2002, da parte degli organi di controllo in relazione alla corretta individuazione delle tecnologie di apparecchi da intrattenimento come definite da tale articolo.

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