Disposizioni urgenti in materia di enti locali

Disposizioni urgenti in materia di enti locali

Presidenza del vice presidente DINI

Seguito della discussione del disegno di legge:

(2869) Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 80, recante disposizioni urgenti in materia di enti locali (Relazione orale)

Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 80, recante disposizioni urgenti in materia di enti locali. Proroga di termini di deleghe legislative

EUFEMI (UDC). L’emendamento 7.0.102 consente alle amministrazioni comunali e provinciali che abbiano rispettato le regole del patto di stabilità interno di superare i vincoli posti dalla legge finanziaria all’assunzione di personale a tempo indeterminato. (Applausi dal Gruppo UDC).

EUFEMI (UDC). Insiste per la votazione dell’emendamento 7.0.102 in quanto la norma non comporta spese e pertanto non è condivisibile il parere contrario espresso dalla 5a Commissione.

EUFEMI (UDC). Signor Presidente, vorrei richiamare l’attenzione dell’Assemblea sull’emendamento 7.0.102.

Certamente l’azione di compressione della spesa può determinare risultati apprezzabili, ma deve essere condotta in modo intelligente. Il rischio, a volte, è di determinare invece effetti indesiderabili.

È il caso, infatti, di alcune amministrazioni comunali che hanno comportamenti virtuosi e anche amministrazioni provinciali che, a seguito delle disposizioni della legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria 2004) possono assumere personale a tempo indeterminato solo con fortissime limitazioni.

La situazione dell’organico di alcuni enti presenta gravissime anomalie perché diventa difficile la programmazione delle attività. Si rischia infatti di avere un numero di lavoratori temporanei che sono in posizione squilibrata rispetto ai lavoratori dipendenti.

Si tratta di percentuali elevate quando anche gli orientamenti del CNEL in materia individuano un tasso di flessibilità ottimale pari ad una quota non superiore al 10 per cento.

Voglio citare il caso della Provincia di Milano (quindi non si tratta di una questione di collegio) che, a differenza di altri enti, ha una situazione finanziaria estremamente positiva, ha rispettato le regole del Patto di stabilità interno come prevede la legge n. 289 del 2002 e ha un rapporto tra spese correnti e costo del personale non superiore al 20 per cento.

In considerazione di questi elementi ed essendo disponibili numerose graduatorie concorsuali che vedono al loro interno la presenza di un altissimo numero di precari, attualmente in servizio, si propone con questo emendamento, che non determina un aumento di spesa, di consentire alla Provincia e agli enti locali in regola con il Patto di stabilità di poter assumere personale a tempo indeterminato oltre i limiti imposti dall’articolo 3 della legge finanziaria n. 350 del 2003. Ciò consentirebbe di coprire con personale di ruolo il 90 per cento dell’organico e ridurrebbe altresì la spesa relativa alle riassunzioni periodiche di circa 450 unità di personale, oltre ad avere benefici effetti sulla pianificazione dell’attività lavorativa dell’ente.

Non c’è quindi un peggioramento della spesa, perché resta inalterata; non c’è un peggioramento dei saldi, come ci vogliono far credere dalla Commissione bilancio, perché i saldi restano immutati.

Per queste ragioni, quindi, insisto per la votazione dell’emendamento. (Applausi dal Gruppo UDC).

EUFEMI (UDC). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

EUFEMI (UDC). Signor Presidente, me ne avesse dato l’opportunità, avrei espresso parere contrario sull’emendamento 7.300 (testo 2) della Commissione, perché si tratta di una norma ordinamentale che non si capisce bene per quale motivo venga inserita in questo provvedimento.

In ogni caso, chiedo la votazione dell’emendamento 7.0.102 perché si tratta di valutare in maniera positiva il comportamento virtuoso delle amministrazioni comunali e delle Province. Ritengo assolutamente inconsistenti le valutazioni e i rilievi espressi dalla Commissione bilancio, perché il mio emendamento non comporta aumento di spesa: tale la spesa è e tale la spesa rimane.

Per queste ragioni chiedo l’appoggio di quindici colleghi perché l’emendamento sia messo ai voti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial