Ha facoltà di parlare il senatore Eufemi per illustrare tale interpellanza. EUFEMI (UDC). Signor Presidente, non utilizzerò tutto il tempo a disposizione per l’illustrazione dell’interpellanza. Ricordo brevemente l’azione che noi, come Gruppo, abbiamo svolto in favore dei lavoratori, non dell’azienda, perché c’è stata una serie di vicissitudini che ha portato al cambiamento della proprietà. L’azienda Embraco di Riva presso Chieri sta attuando il piano industriale concordato dopo l’attivazione del tavolo tecnico per la riorganizzazione della linea produttiva restante, perché, rispetto alla capacità produttiva precedente, vi è stata, dopo l’allargamento dell’Unione Europea, una delocalizzazione verso i Paesi entrati recentemente nella Comunità. Questo sta portando ad una riduzione tale dell’attività produttiva da diventare quasi un magazzino. I lavoratori della Embraco sono stati collocati in cassa integrazione, anche per effetto della spinta che abbiamo dato per l’utilizzazione di questo ammortizzatore sociale, rispetto ad una dimenticanza, ad un’assenza da parte degli stessi rappresentanti del lavoratori che sono stati un po’ disattenti. C’era il problema che i fondi deliberati con l’accordo intervenuto nel tavolo ministeriale non erano stati approvati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e si avvicinava il termine per l’utilizzazione della cassa integrazione. Avevamo chiesto, allora, quali interventi il Governo stesse portando avanti per rimuovere questa situazione di difficoltà nell’erogazione dei fondi, per sbloccare tali risorse, al fine di evitare che la proprietà avviasse le procedure di mobilità per oltre 800 lavoratori. Ciò avrebbe conseguenze gravi in un’area fortemente colpita dalla crisi industriale, anche nel settore tessile, e dal processo di delocalizzazione, che ha causato difficoltà dal punto di vista sociale. Per queste ragioni, avevamo sollecitato il Governo ad attivare tutte le iniziative che consentissero lo sblocco dei fondi e determinassero le condizioni per un’azione di sostegno verso oltre 800 famiglie. Resto pertanto in attesa di conoscere quali azioni siano state poste in atto dal Governo.CALIGIURI, sottosegretario di Stato per le attività produttive. Il Ministero delle attività produttive segue con la massima attenzione la vicenda della società Embraco, relativamente alla quale si rappresenta quanto segue. Il 10 febbraio 2005 è stato firmato, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri (Comitato per il coordinamento delle iniziative per l’occupazione), il Ministero delle attività produttive, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Provincia di Asti e gli altri enti locali interessati, le organizzazioni sindacali nazionali e la Embraco Europe s.r.l., un protocollo d’intesa che prevede l’avvio da parte della Embraco di un programma di investimenti di circa 10 milioni di euro, volto alla ristrutturazione e al rilancio del sito industriale di Riva presso Chieri, concentrando la produzione di compressori per frigoriferi di ultima generazione su un’unica linea, nella quale verranno occupati circa 450 addetti. Gli altri 450 lavoratori della società verranno messi in CIGS, in previsione del loro recupero occupazionale. A tal fine verrà avviato un programma di sviluppo industriale dell’area, che si avvantaggerà della disponibilità dei terreni e fabbricati da destinare a nuove iniziative imprenditoriali, che verranno messi in vendita dalla stessa Embraco. Contestualmente all’avvio dell’operazione di compravendita dei cespiti, la finanziaria regionale Finpiemonte avvierà un piano di valorizzazione e di infrastrutturazione dei siti e procederà alle azioni di scouting di nuovi soggetti imprenditoriali. L’insediamento delle nuove iniziative sarà oggetto di specifiche azioni di sostegno finanziario nei limiti consentiti dalle normative comunitarie, tenuto conto che l’area di Riva presso Chieri non beneficia delle deroghe per le aree del Centro-Nord. A tal fine, la Provincia di Torino e il responsabile del Patto territoriale di Torino Sud, d’intesa con il Ministero delle attività produttive, metteranno a disposizione delle nuove iniziative, che si ubicheranno nell’area Embraco e che assumeranno il personale posto in CGIS (cassa integrazione guadagni straordinaria). Gli incentivi in conto capitale ancora disponibili nell’ambito del patto ammontano a circa 3 milioni di euro. Nella successiva riunione tecnica, tenutasi presso il Ministero delle attività produttive il 14 aprile del corrente anno, sono state quindi definite le opzioni che consentiranno, attraverso il ricorso agli strumenti normativi attivabili, il reperimento delle risorse con cui assicurare la copertura finanziaria dell’intero programma. In particolare, è stato stabilito che sarà sottoposta al vaglio del CIPE l’opportunità di procedere all’attuazione di un apposito accordo di programma quadro che, nell’ambito della intesa istituzionale di programma sottoscritta dal Ministero dell’economia e delle finanze e dalla Regione Piemonte, definisca specifiche linee di intervento a sostegno del programma di rilancio industriale dell’area di Riva presso Chieri. Nell’incontro dell’8 giugno ultimo scorso è ripreso presso il MAP il confronto per le verifiche sul programma di riorganizzazione produttiva dell’area dello stabilimento Embraco Europe di Riva presso Chieri e di salvaguardia dei livelli occupazionali, oggetto del protocollo d’intesa sopra illustrato. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato tutte le parti interessate, sono stati illustrati i seguenti interventi, già realizzati per la risoluzione della vertenza. L’impegno specifico assunto dal sottosegretario Letta per la copertura finanziaria dell’intera operazione nella lettera inviata al Presidente della Regione Piemonte. II Ministero delle attività produttive, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con la Regione Piemonte hanno messo a punto un procedimento amministrativo regolato da un accordo che impegna tutti i soggetti pubblici e privati alle rispettive attività, con modalità e tempi definiti. La Regione Piemonte si è resa disponibile, in attesa delle approvazioni da parte degli organi centrali competenti, che avverranno entro il corrente mese, ad anticipare le risorse che verranno assegnate dal Governo, previste in 5 milioni di euro, al fine di favorire l’immediata attivazione del programma di investimenti da parte della società Embraco. Le organizzazioni sindacali, alla luce dei suddetti impegni, hanno ribadito la necessità che anche l’Azienda confermi l’impegno, precedentemente assunto, in relazione alla tipologia di CIGS per ristrutturazione. I rappresentanti della Embraco, alla luce degli impegni confermati dalle amministrazioni e, in particolar modo, dell’impegno della Regione Piemonte, hanno confermato la volontà di richiedere la CIGS per ristrutturazione entro il prossimo 24 giugno. Proseguiranno da subito gli incontri tra il MAP, il MEF e la Regione Piemonte per definire puntualmente gli aspetti operativi riguardanti gli adempimenti conclusivi del procedimento. La riunione si è conclusa con l’impegno a riattivare il tavolo in sede di verifica finale sull’avvenuta definizione delle operazioni finanziarie sopra delineate. EUFEMI (UDC). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. EUFEMI (UDC). Signor Presidente, desidero ringraziare vivamente il Sottosegretario per aver portato questi elementi conoscitivi in risposta ad una interrogazione che ho presentato soltanto il 21 marzo. Ciò dimostra, da parte nostra, lo svolgimento di un’azione di monitoraggio sulla situazione relativa alla società Embraco di Riva presso Chieri e, da parte del Governo, un’attenzione a dare risposte che offrano un quadro di certezze rispetto a quanto si sta facendo. Ringrazio il Sottosegretario per aver portato questi elementi conoscitivi, in particolare per quanto attiene il dialogo istituzionale che si è determinato tra la Presidenza del Consiglio, nella persona del sottosegretario Letta, come lei ha ricordato, e l’azione della Regione Piemonte, che ha anticipato risorse finanziarie, nonché la necessità nel prossimo incontro del CIPE di sbloccare il finanziamento complessivo, in modo che i fondi potranno, da un lato, essere restituiti alle Regioni e, dall’altro, essere destinati all’azienda. Infatti, l’azienda sta vivendo ancora una fase di cassa integrazione, come lei ha ricordato, e le rotazioni che intervengono sui dipendenti determinano un clima di incertezza. Ci sono poi pressioni da parte dell’azienda volte a chiedere una cassa integrazione per crisi definitiva, e questo potrebbe determinare il rischio di licenziamento di tutti gli occupati. Noi, però, onorevole Sottosegretario, rispetto al quadro fornito abbiamo qualche preoccupazione, che deriva dagli smantellamenti riguardanti appunto le linee di produzione dei compressori BP2 che, dalle notizie in nostro possesso, dovrebbero andare in Cina. Quindi, il rischio è che nello stabilimento di Riva presso Chieri resti soltanto la linea dei compressori di fascia EM, la più bassa, che poi viene costruita in Brasile e trasferita in Italia per correggere gli eventuali errori, per la parte finale della produzione. Altro elemento di preoccupazione è l’allontanamento del direttore dello stabilimento di Riva presso Chieri con la sostituzione di un altro dirigente che proviene dalla Slovenia, dove c’è una filiale della stessa azienda. Quindi, persistono una serie di questioni che meritano qualche approfondimento e richiedono un’azione ulteriore di monitoraggio per verificare che le risorse che lo Stato destinerà per investimenti, e quindi per la ripresa della produzione, abbiano un buon fine e soprattutto consentano la sopravvivenza di questa azienda, il che significa una dimensione occupazionale notevole; e dietro questi dipendenti vi sono altrettante famiglie rispetto alle quali non possiamo che esprimere solidarietà. Rivolgo un invito affinché permanga l’impegno di tutti i soggetti – Stato, Regioni e amministrazioni locali che si sono fatte partecipi del problema – e soprattutto si dia slancio a questo accordo di programma in grado di determinare le decisioni di investimento della stessa azienda, perché noi possiamo prevedere tutte le azioni che vogliamo dal punto di vista istituzionale, però se non c’è un’adeguata e corrispondente azione da parte della stessa proprietà tutti i nostri sforzi rischiano di rimanere – per così dire – incompiuti. |