Gestione alloggi Difesa (4ª Commissione)

Gestione alloggi Difesa (4ª Commissione)

Presidenza del Presidente CONTESTABILE indi del Vice Presidente PALOMBO

Intervengono il sottosegretario di Stato per la difesa Bosi e, ai sensi dell’articolo 47 del Regolamento, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’armata Luciano Gottardo, accompagnato dal sottocapo di Stato maggiore dell’Arma dei Carabinieri, generale Corrado Borruso e dal Capo ufficio legislazione dell’Arma dei Carabinieri, colonnello Enzo Bernardini.

La seduta inizia alle ore 14.

SULLE MISSIONI DELLA COMMISSIONE

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l’anno 2004 (n. 426) (Parere al Ministro della difesa, ai sensi dell’articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 357. Esame. Parere favorevole)

Il senatore EUFEMI (UDC) osserva preliminarmente che la bozza di decreto prevede, per la prima volta, l’applicazione dell’articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, ossia la definizione di un piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa, con l’indicazione dell’entità, dell’utilizzo e della futura destinazione degli alloggi di servizio non più ritenuti utili nel quadro delle esigenze dell’amministrazione, quindi transitabili in regime di locazione ovvero alienabili, anche mediante riscatto. 

L’articolo 26, comma 11-quater del decreto 30 settembre 2003, n. 269, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, prevede poi che con le modalità ed alle condizioni previste dal Capo I del decreto-legge 25 settembre 2001 n. 251 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, sono alienati gli alloggi di cui alla legge 18 agosto 1978 n. 497, non ubicati nelle infrastrutture militari o, se ubicati, non operativamente posti al loro diretto e funzionale servizio secondo quanto previsto con decreto del Ministero della Difesa, né classificati quali alloggi di servizio connessi all’incarico occupati dai titolari dell’incarico in servizio. Infine, il comma 2 dell’articolo 1 dello schema di decreto in titolo prevede che gli alloggi di servizio non più utili, individuati ai sensi dell’articolo 26, comma 11-quater del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 232, sono indicati nell’allegato 2, che con l’allegato 1 fa parte del presente decreto. 

Conseguentemente, sulla base del prospetti riepilogativi degli alloggi di servizio per status, delle 18.084 abitazioni, costituenti il patrimonio abitativo del ministero della Difesa, ne risultano alienabili appena 3.811, pari a circa il 21 per cento. L’alienazione porterà ad un ricavo complessivo di solo 571.650.000 euro. Allo stesso tempo, gli alloggi in attesa di lavori risultano, per l’Esercito, 1.266, pari al 13,47 per cento; valutando mediamente un costo di 50.000 euro per alloggio, si avrà un onere complessivo di 63.300.000 euro. 

Gli alloggi occupati senza titolo risultano poi 1149, metà dei quali non sono stati inseriti nell’elenco da alienare, sebbene gli occupanti hanno da tempo dichiarato al Ministero della Difesa la disponibilità all’acquisto. Per contro il provvedimento in titolo prevede di recuperare gli alloggi occupati dai senza titolo che versano un regolare canone. 

Questo provvedimento, qualora attuato, oltre a comportare il mancato introito dei canoni farebbe aumentare il numero di alloggi “in attesa di lavori”, senza contare il fatto che il provvedimento sarà certamente oggetto di impugnativa presso gli organi della giustizia amministrativa da parte degli interessati, tutti ultra sessantacinquenni, ai quali, peraltro, la Difesa ha consentito l’utilizzo dell’alloggio per molti anni dal collocamento in quiescenza. 

Ribadisce al riguardo che la chiara formulazione del citato articolo 26, comma 11 quater non comporta interpretazioni della norma che consenta al Ministero della Difesa di non alienare gli immobili non ubicati nelle infrastrutture militari occupati dai senza titolo. 

A suo avviso sarebbe invece più conveniente, per lo Stato, prevedere l’alienazione di tutti gli alloggi occupati dai senza titolo al fine di eliminare ogni possibile contenzioso e regolarizzare una volta per sempre una situazione assai difficile. In ogni caso, il provvedimento, così come predisposto, non sarebbe idoneo a conseguire le entrate previste. Infine, per quei pochi alloggi che l’amministrazione della Difesa dovesse ritenere assolutamente necessari per inderogabili esigenze funzionali, il Ministro della Difesa potrebbe impegnarsi nella predisposizione di un preventivo “accordo bonario” con gli occupanti, offrendo loro altro alloggio idoneo e da alienare, applicando l’articolo 20 del decreto ministeriale 16 gennaio 1997, n. 253, che consente la possibilità degli Stati Maggiori di assegnare all’utente altro idoneo alloggio. In questo caso, inoltre, il concessionario si accollerebbe le spese di trasferimento.

Il relatore ZORZOLI(FI), osserva che, pur essendo necessaria una sollecita approvazione del provvedimento iscritto all’ordine del giorno, il mancato recepimento da parte dell’Esecutivo dei contenuti della risoluzione approvata dalla Commissione lo scorso 29 settembre può destare qualche perplessità. Conclude quindi invitando il Governo valutare attentamente il contenuto dei numerosi spunti propositivi emersi nel corso dell’odierno dibattito, ed in particolare delle problematiche evocate dai senatori Eufemi e Gubert.

Interviene anche il sottosegretario BOSI, rilevando che le disposizioni dello schema di decreto iscritto all’ordine del giorno vanno considerate alla luce dell’ampia e complessa legislazione sulla materia, alla quale non possono in ogni caso derogare. Conseguentemente, al fine di regolare organicamente la complessa questione relativa agli alloggi di servizio della Difesa si renderebbe opportuno un intervento di natura legislativa.

Poiché nessun altro chiede di intervenire in sede di dichiarazione di voto, il presidente PALOMBO, previa verifica del numero legale, pone ai voti la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, che invita il Governo a tener conto delle valutazioni emerse nel corso del dibattito. Tale proposta risulta approvata a maggioranza.

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