Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tale interrogazione.TASSONE, vice ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, rispondo all’interrogazione del senatore Eufemi, naturalmente sottolineando come lo strumento del sindacato ispettivo costituisca uno dei momenti più alti e significativi del controllo democratico da parte del Parlamento sull’attività dell’Esecutivo, nelle varie Amministrazioni che da esso dipendono. Quindi, in questo momento stride l’esaltazione che noi facciamo del momento democratico con episodi di intolleranza, antidemocratici, antilibertari, che si manifestano attraverso gli attentati alle sedi della CISL, oggetto da qualche tempo di atti di intimidazione e di violenza.Pertanto, non posso che raccogliere la sollecitazione del senatore Eufemi; il Governo si sta già attivando in questa direzione e ha già espresso in tutte le sedi la propria solidarietà, ma soprattutto grande rammarico e amarezza per questo imbarbarimento della vita sociale nel nostro Paese, almeno in alcuni settori. In merito alle problematiche evidenziate dal senatore Eufemi con il suo atto ispettivo, sono state richieste notizie all’Ente nazionale per l’aviazione civile, il quale fa conoscere che, non appena venuto a conoscenza di un’indagine in corso istruita presso la procura di Busto Arsizio, riguardante 33 dipendenti aeroportuali della SEA, Società esercizi aeroportuali, ha immediatamente provveduto ad emanare ordinanze di sospensione dei tesserini aeroportuali per l’accesso alle zone doganali dell’aeroporto di Milano Malpensa, per il personale di cui alle segnalazioni dell’Ufficio di polizia. In attesa, pertanto, che la magistratura si pronunci sulle eventuali responsabilità dei dipendenti coinvolti nell’indagine in questione, l’Ente medesimo ha ritenuto di non intervenire nei confronti dei vertici della Società di gestione aeroportuale. L’Ente, comunque, assicura di aver attivato processi per l’implementazione di tutte le misure volte al controllo del personale che ha accesso alle aree sensibili, come, ad esempio, quella dello smistamento bagagli. Si deve tuttavia ricordare che lo Statuto dei lavoratori vieta al datore di lavoro il controllo dei dipendenti attraverso dispositivi audiovisivi a distanza, che è invece consentito, ai fini dello svolgimento delle indagini, alle autorità competenti quali, come nel caso in questione, la procura di Busto Arsizio. La società SEA, pertanto, non avrebbe potuto controllare preventivamente i lavoratori con telecamere. Per quanto concerne la regolamentazione attualmente vigente nel settore privato in materia di riscossione dei contributi sindacali mediante trattenute sul salario, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da parte sua, riferisce che ai sensi della legge n. 300 del 1970, i lavoratori hanno diritto a raccogliere contributi per le loro organizzazioni sindacali all’interno dei luoghi di lavoro. Come noto, con l’abrogazione referendaria, intervenuta per effetto del risultato del referendum del 1995, dei commi 2 e 3, è venuta meno la obbligatorietà per legge della trattenuta sindacale cui il datore di lavoro era tenuto, in presenza dei relativi presupposti quali delega scritta dell’associato e richiesta presentata tramite le organizzazioni sindacali di appartenenza. Però, l’essere venuta meno la previsione legale del diritto della organizzazione sindacale dei lavoratori a veder praticata la particolare modalità di riscossione dei contribuito associativi in questione non può, senza alcun dubbio, escludere che tale diritto possa altrimenti essere legittimamente fondato su espresse pattuizioni contrattuali manifestazione dell’autonomia negoziale. Per tale motivo, in base all’attuale normativa, il diritto delle organizzazioni sindacali stipulanti del contratto collettivo nazionale di lavoro a percepire le quote associative dei propri iscritti mediante trattenuta diretta sulla retribuzione in tanto sussiste in quanto sia loro attribuito da apposita previsione contrattuale. Si fa infine presente che il tribunale del lavoro di Milano, in data 7 agosto 2002, ha respinto, per difetto di legittimazione ad agire, il ricorso della Unionquadri che chiedeva che fosse dichiarato antisindacale il comportamento posto in essere dalla SEA. Debbo aggiungere, signor Presidente, che la puntualità delle risposte fornite dall’ENAC, sia pure nella scarna crudezza della terminologia burocratica, non consente al Governo di ritenere soddisfatta la questione politica di fondo che l’interrogante ha posto alla nostra attenzione. La situazione di forte disagio e sofferenza ? evidenziata efficacemente dal senatore Eufemi nella parte motivata della sua interrogazione ? che attraversa il trasporto aereo nel suo complesso e, più in particolare, gli hub del nostro Paese è infatti una questione cruciale che investe con venti di grave difficoltà uno dei settori portanti dello sviluppo economico del nostro Paese. In questa situazione di difficoltà, in cui si aggrovigliano problemi di ordine strutturale e congiunturale di natura interna e internazionale, l’inserimento di ulteriori elementi di conflittualità aziendale o di discredito e sfiducia non possono non creare, nelle istituzioni non meno che tra gli operatori, momenti di preoccupata riflessione e rinnovata esigenza di interventi radicali. La riforma del settore del trasporto e della navigazione aerea, da troppo tempo in discussione, è un’esigenza non ulteriormente rinviabile, pena il declino del settore e la perdita di saggi importanti di occupazione qualificata. Il Governo non si sottrae al dialogo e al dibattito e non trascura le importanti occasioni che il Parlamento gli offre anche attraverso queste iniziative, cioè attraverso lo strumento del sindacato ispettivo. Ecco perché ? tanto per essere chiari, signor Presidente, accogliendo l’invito del senatore Eufemi ? lo strumento del sindacato ispettivo per il Governo non è una occasione rituale in cui si dà una risposta rituale e si svolge un dibattito anch’esso rituale in Aula; credo che anche attraverso il controllo dei parlamentari il Governo possa efficacemente esplicitare la sua attività di sorveglianza e quindi di coordinamento e di controllo nei confronti degli enti soggetti al suo stesso controllo. Certo, esiste la necessità, come dicevo poc’anzi, di una riforma complessiva del settore del trasporto aereo. Molte cose sfuggono all’attività e quindi al controllo del Governo; l’ho detto anche nell’Aula di Montecitorio, e non posso che ribadirlo anche in questa occasione. C’è un problema, però, posto dal senatore Eufemi: quello della sicurezza. Ci devono essere maggiore controllo e maggiore assunzione di responsabilità da parte delle gestioni aeroportuali, anche perché la sicurezza della gestione dei bagagli è un dato estremamente delicato. L’altro giorno ho firmato il decreto riguardante il parametro dei contributi concernente la gestione dei bagagli di stiva; non c’è dubbio che questo controllo non va fatto semplicemente sui bagagli, ma soprattutto su coloro che sono impegnati come lavoratori nella gestione dei bagagli stessi. Se pure c’è una legislazione che ci impedisce di controllare, attraverso le telecamere, il lavoro degli addetti ai bagagli, ci deve essere anche un’azione di prevenzione da parte dei gestori degli aeroporti quando questi addetti vengono assunti; quindi, deve essere effettuato uno screening attraverso un’assunzione di dati e notizie che indichino il profilo professionale, umano e comportamentale di questi lavoratori. Certamente la mia risposta non può considerarsi esaustiva. Il problema sollevato dal senatore Eufemi è infatti gravissimo. Voglio ribadire in questa occasione che il comparto del trasporto aereo è in grande sofferenza e vive una situazione di grande confusione. Ecco perché il Governo sta accelerando il procedimento legislativo che deve portare ad una riforma del trasporto aereo. Come si sa, la Commissione trasporti della Camera è impegnata in questa direzione.Se non vi dovessero essere tempi ravvicinati per giungere ad una conclusione, certamente il Governo prenderà delle decisioni anche in merito all’urgenza della situazione e darà un minimo di regolamentazione e di normativa a questo tipo di attività, estremamente delicato e articolato e soprattutto molto importante per la vita del nostro Paese. Con ciò voglio rinnovare i miei ringraziamenti al senatore Eufemi e dirgli che ritengo vi saranno altre occasioni per tornare sull’argomento, anche nell’Aula di Palazzo Madama.EUFEMI (UDC). Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. EUFEMI (UDC). Signor Presidente, desidero esprimere un sentito ringraziamento al vice ministro Tassone per la puntuale risposta fornita all’interrogazione sulle vicende relative a furti e saccheggi verificatisi nell’aeroporto milanese di Malpensa, riportate con grande evidenza dalla stampa, che hanno determinato sconcerto e gravissimo allarme nell’opinione pubblica.La nostra preoccupazione muoveva dall’allarme sociale determinatosi e dalla necessità di assicurare, da parte della società preposta (quindi della SEA), un servizio efficiente ed adeguato, all’altezza di quel prestigio che deve caratterizzare l’immagine dei nostri scali intercontinentali. Ad oggi non è dato conoscere le misure adottate per risolvere il problema dei furti nel reparto smistamento bagagli. Non è stato spiegato, ad esempio, come sia stato possibile che un intero reparto sia stato per anni sottoposto alle scorrerie di una vera e propria banda di dipendenti malfattori, senza neanche risposte convincenti all’allarmata domanda sul perché questa situazione sia potuta proseguire indisturbata nel tempo nonostante denunce e segnalazioni. Certo, questo può essere anche conseguenza di effetti sociali sottostanti alla creazione dell’hub lombardo, che non è stata accompagnata dalla creazione di organi di vigilanza. Sono, questi, aspetti che riguardano il versante pubblico; vi sono poi aspetti interni alla gestione della SEA per i pesanti disagi e le inefficienze che rendono gravoso il lavoro dei dipendenti onesti. Mi riferisco agli ostacoli frapposti al corretto esercizio delle relazioni sindacali, privilegiando talune organizzazioni rispetto ad altre. L’episodio più macroscopico, ricordato anche dal Vice Ministro, è quello della esclusione dell’Unionquadri, cui i vertici aziendali impediscono la stessa possibilità di essere presente in azienda, nonostante essa rappresenti il 20 per cento di tutto il personale della categoria. È stata impedita la raccolta dei contributi associativi, con una lesione dei più elementari princìpi di democrazia e libertà sindacale. Tutto ciò nonostante l’Unionquadri rappresenti l’organizzazione maggiormente rappresentativa delle professionalità medio-alte, firmataria di accordi di primaria importanza per lo sviluppo del sistema Paese, accreditata a livello europeo e sia nel CESIS che nel CNEL. Tale esclusione noi riteniamo determini un irrigidimento nei rapporti con il personale di più elevate responsabilità, che svolge un ruolo di cerniera tra dirigenza e lavori di qualifica inferiore. Sono certo che il vice ministro Tassone, con la sua esperienza e la sua capacità, si farà carico di queste nostre preoccupazioni, al fine di consentire all’Unionquadri, nella SEA, di usufruire dei propri diritti sindacali con partecipazione alle trattative e alla stipula degli accordi, accanto alla necessità che i vertici SEA rendano informazioni complete ed esaustive sullo stato dei servizi aeroportuali, presentando un serio piano di riorganizzazione che consenta di evitare problemi di disservizio all’utenza, così come si sono registrati. Mi ritengo quindi particolarmente soddisfatto della risposta del Vice Ministro ed esprimo particolare apprezzamento soprattutto con riguardo alla parte finale del suo intervento, per l’impegno assunto sia rispetto all’azione riformatrice nel settore del trasporto aereo (di cui abbiamo avuto effettivi riscontri relativamente sia ai controlli che alla sicurezza), sia rispetto all’ammodernamento del sistema, sia per la richiamata ampia relazione di dialogo con il Parlamento, che non potrà che produrre e determinare risultati positivi. Di tutto ciò lo ringrazio. |