(Finanza & Mercati) «La riforma delle Popolari partirà a maggio»

(Finanza & Mercati) «La riforma delle Popolari partirà a maggio»

Per il presidente della commissione Finanze del Senato Benvenuto, «il ddl sarà pronto entro un mese. Gli statuti delle banche non saranno snaturati». Mercoledì prossimo via libera del governo

La. riforma delle banche popolari sarà pronta entro maggio, per ricevere il via libera del Parlamento entro l’estate. Questa, secondo quanto risulta a Fínanza & Mercati, l’agenda del disegno di legge affidato alle cure della commissione Finanze del Senato, che proprio ieri ha fatto quadrato sul riassetto degli istituti. Sarà il governo a sciogliere definitivamente i nodi irrisolti, quando mercoledì 18 aprile esprimerà la propria posizione a Palazzo Madama: Di fatto, però, la. linea espressa ieri dal presidente della. commissione, Giorgio Benvenuto (Ulivo), sarebbe già, stata concordata con il viceministro dell’Economia, Roberto Pinza. «II testo sarà pronto entro un mese», ha detto a F&M Benvenuto. É, per di più, troverebbe d’accordo anche esponenti di primo piano dell’opposizione, come Maurizio Eufemi (Udc) e Gianpiero Cantoni (Fn. Le linee guida della riforma non prevedono grandi rivoluzioni. «Sostanzialmente. – spiega 1o stesso Eufemi – condivido 1’impostazione di fondo mirata a tutelare la natura di questi particolari istituti che oggi rappresentano un quarto degli sportelli italiani e sono un punto di riferimento centrale per le piccole e medie imprese. Non avrebbe senso – conclude il senatore – snaturare questi istituti per renderli vulnerabili a scalate selvagge che li porterebbero nell’orbita dei soliti gruppi bancari». Ecco perché non sarà toccato il voto capitario (un voto a testa in assemblea indipendentemente dal capitale detenuto). Mentre sarà innalzato, ma solo di poco, il limite al possesso azionario: dallo 0,5%° all’1% per i soci individuali e fino al 5% per gli investitori istituzionali (fondi, assicurazioni ecc.). Un allentamento dei paletti è previsto anche sulla questione cruciale delle deleghe. L’attuale normativa prevede che i mandati di voto per le assemblee siano conferibili solo a condizione che il procuratore abbia la qualifica di socio e, comunque, non sia destinatario di più di 5 deleghe. In questo caso, l’idea sarebbe quella. di elevare tale soglia. da 5 a 10.

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