Interrogazione a risposta scritta su ritardi treno Torino-Villa San Giovanni

Interrogazione a risposta scritta su ritardi treno Torino-Villa San Giovanni

Al ministro dei Trasporti

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Per sapere – premesso che:

secondo notizie di stampa, il treno Espresso Torino-Villa San Giovanni, partito il 29 luglio 2007 dalla stazione di Torino alle ore 19.50, è arrivato alla stazione di Villa San Giovanni, in Calabria, alle ore 19.30 del giorno dopo, accumulando quasi nove ore di ritardo sulla tabella di marcia;

il treno è rimasto fermo nella stazione di Vibo Pizzo per più di quattro ore per un guasto ai freni di un carro adibito al trasporto delle auto al seguito;

il convoglio, che già era arrivato a Lamezia Terme in ritardo, è ripartito dalla stazione di Vibo Pizzo poco dopo le 16, ma si è nuovamente fermato dopo pochi chilometri, nella stazione di Mileto, sempre nel vibonese;

Trenitalia, per poter aumentare la velocità del convoglio, ha fatto staccare il carro danneggiato nella stazione di Rosarno;

il vagone che trasportava le automobili ha continuato il viaggio a velocità estremamente ridotta e i viaggiatori che avevano la propria

automobile su quel carro hanno dovuto aspettare alla stazione di Villa San Giovanni fino alle 23;

alcuni vagoni di seconda classe erano privi di aria condizionata;

sul treno non c’era né un ristorante né un bar e le poche scorte d’acqua sono finite in poco tempo e il rifornimento di bottigliette d’acqua e di gelati è avvenuto soltanto dopo diverse ore di viaggio;

se non intenda adottare disposizioni puntali al fine di migliorare il servizio di trasporti ferroviari, in particolare sulle grandi tratte dei collegamenti nazionali;

se non ritenga di fornire puntuali informazioni circa l’accaduto, richiamando Trenitalia a più corretti comportamenti;

quali iniziative intenda assumere per tutelare il cittadino utente di fronte alla protervia e alla arroganza di una società che appartiene allo Stato e che dovrebbe assumere comportamenti più responsabili a fronte di un costoso servizio esercitato nella più assoluta inefficienza.

Roma, 2 agosto 2007

Sen. Eufemi

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