La deriva del PPE
Al vertice del PPE pericolosa applicazione del metodo intergovernativo nella vita dei partiti
La vicenda del summit del ppe a Bruxelles di giovedì 13 dicembre alla vigilia del vertice dei capi e di governo passerá alla storia non per la concomitante decisione sulla vigilanza bancaria, passo avanti nel processo di integrazione europea, quanto per la invasione di campo dei rappresentati delle istituzioni europee nelle vicende interne di un Paese. Troviamo giá scandaloso che questioni delicate e rilevanti possano trovare spazio solo ai margini di consessi istituzionali e non vi sia occasione per riflessioni più meditate. È stato imposto il precotto tedesco: menù Monti in salsa ppe cucinato da Martens. Una ricetta immangiabile.
La novitá è l’introduzione del deprecato metodo intergovernativo applicato alla vita interna dei partiti. I capi di governo che nella occasione diventano capi di partito imponendo orientamenti e decisioni. Altro che colonia. Siamo al lord protettore. Il partito popolare ha commesso un grande errore politico perchè ha privilegiato gli egoismi degli Stati forti ad una strategia politica in grado di guardare agli interessi dei cittadini. La strada è un altra. Dovrebbe essere quella di superare il metodo della rappresentanza delle delegazioni e affermare invece il metodo della elezione diretta in un partito che diventi transnazionale, cosicchè i cittadini tedeschi francesi, italiani e spagnoli appartenenti alla stessa famiglia del partito popolare possano insieme definire la piattaforma politica e programmatica su valori condivisi senza marginalizzare quelli della solidarietá.
Si è scelto il metodo della cooptazione europea anzichè quello della definizione delle regole. La posta in gioco non è la leadership di un Paese, ma il modello di sviluppo e le politiche per realizzarlo.
È stata introdotto un cordone sanitario politico e finanziario per soffocare eventuali pulsioni elettorali tali da mettere in discussione le politiche portate avanti dai singoli governi nazionali. Dietro l’alibi degli interessi europei vengono imposte soluzioni antidemocratiche. Non è questa l’Europa dei cittadini che abbiamo sognato. Assistiamo ad una pericolosa deriva di cui la intera rappresentanza del PPE porta una grande responsabilità.
ROMA, 14 dicembre 2012