Merkel e Sarzozy non sono la malattia dell’Europa

Merkel e Sarzozy non sono la malattia dell’Europa

La malattia è l’Europa delle destre, di Merkel e di Sarkozy” ha detto il Segretario del PD Pierluigi Bersani dal palco di Piazza San. Giovanni. Il messaggio è semplificatorio e contraddittorio.

La Merkel non è Sarkozy. Sono due storie diverse. In questa fase possono solo avere una temporanea convergenza di interessi.

La Merkel è espressione della CDU tedesca e del Partito Popolare Europeo; è ancorata per storia e tradizione ad una visione europeista più forte di quanto possa essere quella di Bersani. Angela Merkel è erede di una cultura di governo che ha solide radici nella economia sociale di mercato, della cultura Adenaueriana ed Ehrardiana nella partecipazione diffusa dei lavoratori al governo dell’impresa piuttosto che nello sterile conflitto sociale praticato nel nostro Paese.

Non si può dunque imputare alla Germania la colpa della propria virtuosità!.

Sarebbe troppo semplice addossare la malattia dell’Europa al socialismo di Papandreu o a quello di Zapatero?

La malattia dell’Europa è il deficit di democrazia; è insufficienza della governance europea; è l’inadeguatezza della sua banca centrale ad intervenire; è il suo costoso modello sociale; è l’incapacità di affrontare autonomamente e tempestivamente la crisi degli Stati sovrani.

In questo modo si rischia di portare in Europa una contrapposizione violenta, ideologica, quando invece la crisi deriva dagli eccessi della economia del debito che si affronta con risanamento dei conti pubblici e buona amministrazione.

Con questa affermazione Bersani fa una chiara scelta frontista. Scegliendo la strada di un nuovo e aggiornato frontismo riducendo ad appendice la presenza dei cattolici nel Partito Democratico e soprattutto di quanti operano per un abbassamento dei toni.

Quella affermazione è stata un autogol.

Con un colpo solo ha annullato i riferimenti europei della componente dei democratici ex popolari che guardano al PPE piuttosto che agli eredi del socialismo.

La crisi del capitalismo non potrà mai essere contrastata rispolverando idee socialiste.

Roma, 5 novembre 2011

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