E’ saltato il laboratorio pugliese
I grandi sconfitti del laboratorio pugliese sono Massimo D’Alema e Pierferdinando Casini. Si è sbriciolato d’incanto il disegno politico di costruire in Puglia una nuova alleanza politica. Di fronte alla ostinata resistenza di Vendola, il PD ha commesso un grave errore politico di insistere nello svolgimento delle primarie tra un suo candidato e quello di un altro partito, peraltro uscente. Le resistenze prima e il successo poi, di Vendola hanno di fatto impedito le prove generali di alleanza politica PD-UDC in terra di Puglia. Nel progetto D’Alema – Casini la candidatura Boccia aveva l’appeal ideale, più di quanto non ne possa avere Mercedes Bresso in Piemonte, rappresentando una prova generale di alleanza in una regione dinamica del Mezzogiorno, come laboratorio, in una prospettiva di governo nazionale. Venivano cancellate le esperienze uscenti dell’Unione, come chiedeva l’UDC, in un rapporto più equilibrato tra i due partiti anche perché il Partito di Caisni poteva presentare in Puglia una cifra elettorale ben più consistente di quella disponibile in Piemonte. Poteva inoltre dare all’UDC l’opportunità di differenziarsi rispetto al quadro delle scelte operate in Campania e Calabria più vicine al PDL. Il sorprendente risultato di domenica sera, soprattutto, nella dimensione, ha determinato una serie di mosse e contromosse che hanno lasciato poco spazio ai formalismi e ai riti di partito. Vi sono momenti e sirtuazioni che richiedono decisioni e risposte tempestive. La candidatura di Rocco Palese per il PDL ha il pregio di essere stata annunciata immediatamente dopo la chiusura delle primarie del PD, senza tentennamenti, elimando incertezze nell’elettorato di centro destra per non perdere tempo prezioso nella competizione. E’ stato evitato il rischio di estenuanti e paralizzanti trattative, costringendo l’UDC ad aprire il terzo forno in Puglia, in un limbo senza prospettive. Quanto alla candidatura Palese non è poi così negativo che venga valorizzato un uomo del territorio, esperto, grande conoscitore della macchina amministrativa, un uomo del fare e vicino alla gente. Sono qualità che sono apprezzate dall’elettorato più di quanto non si creda.
Roma, 26 gennaio 2010