Opposizione sterile e riforme dimenticate
L’andamento trimestrale delle entrate fiscali ha fatto insorgere la sinistra, che non ha perso occasione per accusare il governo di lassismo nella lotta alla evasione fiscale. Come se in un anno di così forte crisi economica e finanziaria che investe la globalizzazione e le interdipendenze economiche, una caduta del pil del 4 per cento non provocasse conseguenze sulle entrate fiscali diminuite nel primo trimestre appunto del 4,6 per cento! V’è comunque un sostanziale differenza tra la caduta delle imposte dirette e quelle indirette, soprattutto IVA sulle importazioni che cifra un -33 per cento. Si finisce per sorvolare che l’IRES l’imposta sulle società è diminuita del 12 per cento a conferma delle difficoltà per i bilanci di aziende che non possono essere considerate propense né a generosi acconti né alla evasione fiscale. In una situazione di crisi congiunturale come quella che viviamo i due schieramenti politici potrebbero cogliere l’occasione per due grandi scelte di politica tributaria: la prima è una riforma di principio che superi un dannoso individualismo retaggio del postsessantotto ed è riscoprire la famiglia come entità fiscale, come soggetto unico di imposta. Proprio nel momento in cui gli italiani sono alle prese con la dichiarazione dei redditi, il Ministro Tremonti faccia una scelta coraggiosa reintroduca per il futuro la possibilità di questa scelta fiscale. Sarebbe l’anticipazione del quoziente familiare. Procediamo per gradi e dunque offriamo il presupposto giuridico per realizzare questo obiettivo di medio periodo.
La seconda riforma che sembra essere scomparsa dall’agenda di governo e che merita un rapido reinserimento è la cedolare secca sugli affitti. Se vogliamo combattere realmente la evasione fiscale, se vogliamo un mercato degli affitti trasparente, se vogliamo combattere le illegalità diffuse si proceda nella introduzione della cedolare secca al 20 per cento per i proprietari e la relativa detrazione fiscale per gli affittuari. La opposizione di sinistra anziché fare polemiche sterili cerchi di essere propositiva e incalzi il governo sulle scelte di fondo che aiutino i giovani, le famiglie e la economia nel suo complesso a vincere la crisi che non può non iniziare dal superamento delle pregiudiziali ideologiche.
Roma, 12 maggio 2009 .