L’UDC, Casini e il sangue blu
Al leader dell’UDC Casini non è bastato il flop della principessa Borghese alle elezioni politiche del 2006. Insiste con candidature di sangue blu. Questa volta per le elezioni europee punta le sue carte su Emanuele Filiberto di Savoia sulla scia dei recenti successi televisivi di “ballando con le stelle”. Casini non deve avere ascoltato i consigli di Francesco D’Onofrio che sollevò non poche obiezioni sulla abrogazione della XIII disposizione transitorie e finali della Carta Costituzionale che impedivano il ritorno dei Savoia in Italia manifestando forti perplessità a sostegno di un autentico spirito repubblicano. Il candidato di sangue blu ha detto che “l’Europa è la sua patria”.
C’è da augurarsi che non confonda Ginevra e la sua Svizzera dove è cresciuto con Bruxelles e l’Europa; uno Stato, la Svizzera, che pur al centro dell’Europa non fa parte dell’Unione Europea, né della sua idea, nè del suo sistema politico, economico e finanziario, difendendo la sua moneta e i suoi privilegi dal processo di integrazione. V’è dunque in quella scelta politica una profonda contraddizione come è ormai nella rotta di in un partito come l’UDC che sebbene appartenga alla grande famiglia del Partito Popolare Europeo dovrebbe attentamente misurare il significato di scelte che non hanno nulla di popolare ma soltanto di èlitario come è ormai nella costruzione della monarchia casiniana; un partito ogm rispetto alla costruzione originaria che non perde occasione di differenziarsi da Berlusconi finendo per scimmiottarlo senza raggiungere gli stessi risultati.
E’ la storia politica diversa che dovrebbe caratterizzarlo verso altra tipologia di candidature, di ben altro significato. L’economia del risultato elettorale non può essere sacrificata sull’altare della storia politica e parlamentare. Ma davvero Casini pensa che chi ha votato Emeanuele Filiberto di Savoia a “ballando con le stelle” segnerà anche la scheda elettorale del 7 giugno per l’UDC!. E’ una illusione.