Interventi del sen. Eufemi in materia finanziaria
Discussione congiunta dei disegni di legge: (1678) Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2006 (Votazione finale qualificata ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale) (1679) Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2007 (Votazione finale qualificata ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento) (ore 16,40)
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Eufemi. Ne ha facoltà. *EUFEMI (UDC). Signor Presidente, dopo questo intervento del senatore Polledri – di cui condivido molti aspetti – mi trovo un pochino spiazzato, nel senso che non ho il suo acume, la sua effervescenza dialettica. Signor Presidente, i relatori non hanno mancato di sottolineare alcune criticità di questi documenti, che assumono un ruolo rilevante in un corretto funzionamento della democrazia parlamentare per verificare lo schema di previsione di entrata e di autorizzazione di spesa. I relatori hanno edulcorato però il loro giudizio, non hanno recepito quello che invece c’era di più profondo in alcune critiche da parte della Corte dei conti. Siamo lontani da una riforma del bilancio come momento non di riclassificazione contabile ma di una strategia di razionalizzazione finanziaria amministrativa. Vogliamo, onorevole Sottosegretario, la realizzazione compiuta del Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici, il progetto SIOPE: lei non ci ha dato nessuna risposta in Commissione, lei dovrebbe dirci chi rema contro il completamento di un progetto che dà immediatamente al centro, all’organo di governo, la possibilità di verificare l’andamento dei flussi di finanza pubblica. L’articolazione delle funzioni obiettivo necessiterebbe dell’introduzione di indicatori di prodotto e di impatto all’interno delle note preliminari di bilancio coerenti con le direttive generali. Quello che manca è la possibilità di una valutazione economico-finanziaria delle risultanti di entrata e di spesa in relazione ad obiettivi stabiliti dagli indicatori di efficacia e di efficienza e il raccordo tra i dati di bilancio e i dati dei conti delle pubbliche amministrazioni. Sul piano dei saldi differenziali, l’indebitamento certificato al 2,4 per cento al netto della sentenza UE sulla indetraibilità dell’IVA e per l’accollo dei debiti connessi alla TAV è un dato inoppugnabile rispetto alla tanta demagogia: altro che due diligence di deficit al 5 per cento! Altro dato positivo è quello relativo al ricorso al mercato, che si cifra a 150.671 milioni di euro, che non è stato influenzato dalle vostre scelte, perché è stato abbattuto da scelte precedenti. Va sottolineato il dato evolutivo negativo del debito degli enti locali, cresciuto del 20 per cento, corrispondente ad 1,3 punti del PIL. Volete acquisire anche questo dato, per cortesia? Sul piano dei risultati di gestione, emerge la crescita rilevante delle entrate tributarie ed extratributarie. Ma il dato più rilevante del conto di bilancio è rappresentato dal sensibile incremento delle eccedenze di spesa registrate nei vari stati di previsione invertendo il trend di diminuzione del periodo 2002-2005. Si tratta di una vera e propria patologia, sia programmatica che gestionale del sistema, in quanto tali eccedenze costituiscono un insieme di atti di impegno e di pagamento superiori alle cifre stanziate nel bilancio di previsione e ne determinate una sanatoria ex post con l’articolo 7 del disegno di legge. È una vera e propria violazione di legge, su cui l’organo di controllo non esprime un giudizio di correttezza. Tali eccedenze rappresentano una grave anomalia rispetto all’esercizio concluso: stiamo parlando di 4 miliardi in termini di competenza e in tale azione si sono distinti il Ministero dell’istruzione e quello delle infrastrutture. Per quanto riguarda poi il rendiconto dell’entrata, la Corte dei conti ha segnalato molte incongruenze contabili e anomalie interne al rendiconto, come l’emergere di una serie di voci di bilancio classificabili come insussistenze attive e passive, vere e proprie discordanze tra i relativi importi con quelli risultati dalla contabilità delle amministrazioni. La Corte dei conti ha mancato la certificazione di regolarità al capitolo 7060, relativo al Ministero delle infrastrutture, a fronte delle discrasie emerse tra i pagamenti disposti a valere delle disponibilità del Fondo opere strategiche per cui non vi sarebbe stata la dovuta scritturazione in contabilità finanziaria. Vi sarebbero state anticipazioni che non hanno trovato sistemazione dentro la chiusura dell’esercizio. Sono emerse discordanze tra gestione del bilancio e quella di tesoreria comprese nel conto del patrimonio in relazione ai conti correnti, agli incassi da regolare e alle altre gestioni per la passività finanziaria, nonché incongruenze sulla disponibilità del tesoro per il servizio di tesoreria sui pagamenti da regolare sul conto dare e avere nell’ambito del servizio di tesoreria centrale e provinciale. Si registrano mancanza e incompletezza della documentazione giustificativa sulle variazioni intervenute sulle attività finanziaria e non finanziaria. Emerge dunque un quadro allarmante per quanto attiene i documenti contabili. Il relatore Battaglia ha edulcorato il giudizio della Corte dei conti. Per quanto riguarda l’assestamento siamo in presenza solo di un rispetto formale del documento contabile e non sostanziale con evidenti valutazioni sulla tempistica del provvedimento. Il disegno di legge ab origine presentava previsioni di entrata che non tengono conto degli effetti dell’autoliquidazione delle imposte sui redditi, il che da luogo alla presentazione di emendamenti che tengono conto, da parte del Governo, delle più aggiornate previsioni di gettito. Ogni giorno spuntano nuovi tesoretti: è stato presentato un emendamento in Commissione bilancio per 7 miliardi di euro, mi auguro che gli emendamenti non siano terminati e che non ne venga presentato uno ulteriore, magari con un altro tesoretto. Ma qual è la per cifra vera da mettere nel bilancio di assestamento? Perché procedete in modo così distorto? Perché volete spendere questo tesoretto con nuova spesa che accontenti i componenti della vostra coalizione, così eterogenea, e che va aumentando giorno dopo giorno? Abbiamo espresso molti interrogativi in Commissione. Non abbiamo trovato risposta. Un primo problema emerge, per esempio, dalla maggiore spesa per interessi, gran parte ricondotta ai maggiori interessi da corrispondere sui conti correnti di tesoreria intestati a soggetti pubblici e privati. Fa presumere un aumento delle disponibilità medie detenute dai soggetti pubblici e privati. È forse inopportuno, onorevole sottosegretario, che il Parlamento conosca le cause di variazione delle giacenze e l’indicazione degli enti intestatari dei conti variati?
Presidenza del vice presidente ANGIUS (ore 17,40)
(Segue EUFEMI). Mi auguro che nella sua replica ci sia una risposta. Si registra l’assenza di effetti in termini di competenza economica. Sono necessarie integrazioni sulla dinamica di spesa non in linea con l’andamento incrementale dei tassi di interesse di mercato. Si registrano operazioni di pronti contro termine senza alcuna variazione compensativa. E veniamo alle variazioni di entrata. L’IVA non sconta l’autorizzazione UE a limitare al 40 per cento il diritto all’esenzione IVA detraibile, su questo si è soffermato anche il relatore, mi auguro che lui abbia più fortuna. Nell’atto 1485 prevedevate 4.600 milioni di euro in termini di competenza e 2.300 per cassa: richiederebbe un assestamento del maggior gettito. Sarebbero necessari chiarimenti in ordine ai Tabacchi, al Lotto e ad altre attività e un chiarimento rispetto alle regolazioni debitorie ASL, indicate, solo per cassa, in 3.186 milioni. Come mai non si riflette anche sulla competenza, invece, l’importo autorizzato di 3.000? Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, con la manovra emendativa voi non fate un’operazione di trasparenza dei conti pubblici ma utilizzate le maggiori entrate per anticipare la finanziaria nascondendo il quadro di finanza pubblica e questo non è consentito dalle norme sulla contabilità di Stato. Voi state nascondendo i conti pubblici perché fate una manovra con l’assestamento, poi ne fate un’altra con il decreto, poi ne fate un’altra ancora con la finanziaria che poi la chiamerete snella perché non volete spaventare gli italiani. Ma gli italiani non sono così stupidi, onorevole rappresentante del Governo. Voi state alimentando il fenomeno delle «variazioni postume». Volete fare una finanziaria bis utilizzando lo strumento dell’assestamento, e i tanti rigoristi che cosa dicono rispetto a queste anomalie? La sottostima delle entrate 2007 ha già inficiato la veridicità della decisione di bilancio, vanificando il potere parlamentare di assumere decisioni in ordine alla destinazione delle risorse disponibili in un quadro chiaro, coerente e non alterato, confuso, incoerente e contraddittorio come voi state facendo. Voi state agendo nel senso di non rendere conoscibili e governabili gli andamenti dei grandi aggregati di bilancio, non esiste al mondo che si possa controllare la spesa senza budget. La funzione dell’assestamento è quella di correggere gli andamenti divergenti e la base informativa della Corte dei conti è stata in grado di orientare le nostre scelte ed i nostri giudizi. Non viene evitato l’aggiustamento delle autorizzazioni. Vi è un’evidente forzatura in questo senso e il senatore Calderoli ha presentato un ordine del giorno che io condivido pienamente perché quelli che state operando non sono interventi marginali. Diventa una finanziaria infrannuale per svuotare quella vera. Dovremmo invece guardare al consolidamento della cornice finanziaria, perciò non dovrebbero subire peggioramenti il livello del ricorso al mercato (come invece avviene per l’1,1 per cento, e risulta incrementato di 2 miliardi di euro) e i primi due titoli della spesa; il che significa più debito e più costo per il servizio dello stesso. Tale debito è cresciuto sotto la vostra gestione di 42 miliardi di euro in valore assoluto (mese su mese, da maggio a maggio). Questa è la vostra mala gestio: aumentano le autorizzazioni finali per 1,5 miliardi, crescono le spese correnti nei trasferimenti agli enti locali per 2,2 miliardi, gli interessi per 1,5 miliardi e un fondo autorizzazione di cassa per 1,5 miliardi. Evitate allora di fare ulteriori danni! Vi abbiamo dimostrato che con la vostra finanziaria 2007 non avete modificato la linea della povertà; non possiamo allora esprimere un giudizio che non sia allarmato sul trend delle vostre scelte, in particolare sul gettito fiscale. Voi, infatti, non avete torchiato gli evasori, ma i cittadini onesti che pagavano correttamente; pertanto, avete bisogno di colpire l’immaginario collettivo con i Valentino Rossi, come avevate fatto 10 anni fa con il povero Pavarotti, costretto a recarsi nello studio del ministro Turco a mendicare una sanatoria. Questo avete voluto e questo vorreste che facesse anche Valentino Rossi. Come dicevo, colpite l’immaginario collettivo con il grande evasore che, invece, adotta comportamenti in linea con le disposizioni tributarie europee (Applausi dai Gruppi UDC e FI). Ci è voluto Victor Uckmar, il grande fiscalista che certo non appartiene all’area del centro-destra, per dirvi che Valentino Rossi si è mosso in maniera coerente con le disposizioni fiscali europee. La lotta all’evasione si fa in modo serio, introducendo il conflitto d’interessi, pertanto esprimiamo un giudizio preoccupato, perché con queste scelte non si opera il consolidamento dei conti pubblici, non si va verso l’abbattimento del debito pubblico – la vera palla al piede dell’economia – né verso un contenimento della spesa pubblica, ma in tutt’altra direzione. Onorevole Sottosegretario, ho avuto la determinazione e la costanza di chiedere in questi giorni il bollettino mensile delle entrate fiscali che abbiamo avuto soltanto questa mattina. Tale bollettino dovrebbe essere a disposizione del Parlamento e il vice ministro Visco aveva assicurato che sarebbe stato disponibile il dieci di ogni mese sul tavolo del Presidente della Commissione bilancio e quindi dei senatori. Ebbene, quel bollettino è la dimostrazione che le entrate fiscali erano presenti già da gennaio 2006, quindi erano già state operate con la precedente decisione di bilancio. Proprio quel trend di crescita delle entrate sta a dimostrare che avete colpito con le addizionali (quelle regionali cresciute del 10 per cento, quelle comunali del 30 per cento). Quella è la dimostrazione che avete torchiato gli italiani! Per queste ragioni, signor Presidente, credo che da parte mia non ci possa essere consenso su questo assestamento di bilancio in grave violazione delle norme di contabilità di Stato; esso meriterebbe, invece, un atteggiamento più prudente da parte del Governo e non, così come è avvenuto, la presentazione di emendamenti; inoltre, forse qualcun’altro si aggiungerà con il treno in corsa, l’ultimo treno per Yuma di questo Governo. (Applausi dai Gruppi UDC e FI).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1678
Passiamo alla votazione dell’articolo 7.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, desidero richiamare l’attenzione dell’Assemblea su questo articolo 7, che rappresenta una vera e propria sanatoria rispetto alle eccedenze di impegni e di pagamenti risultati in sede di consuntivo. Credo sia un atto piuttosto grave: è una violazione di legge, come ho già avuto modo di dire, alla quale la Corte dei conti si è ampiamente richiamata. Tale violazione merita di essere sottolineata e per questo annuncio il mio voto contrario sull’articolo in esame.
SARTOR, sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. Signor Presidente, desidero illustrare sinteticamente i motivi che inducono il Governo a presentare un emendamento all’assestamento. Come ho avuto modo di illustrare nell’ampio dibattito che si è svolto ieri in Commissione bilancio, inizialmente, il disegno di legge di assestamento, presentato a giugno, apportava alcune correzioni alle entrate tributarie coerenti con quanto indicato nel Documento di programmazione economico-finanziaria. Successivamente, con l’emendamento presentato qualche giorno fa, i dati sono stati rettificati per tener conto degli incassi effettivamente introitati nei primi otto mesi, quindi a tutto agosto. Ieri, nel momento in cui ho avuto modo di replicare agli interventi svolti in Commissione, avevo accennato al fatto che ieri stesso si era reso disponibile il dato relativo agli incassi del mese di settembre – teniamo presente che per quel che attiene i versamenti per autoliquidazione sono mesi particolarmente rilevanti – e avevo altresì accennato al fatto che il dato di settembre confermava l’andamento particolarmente favorevole dei versamenti di autoliquidazione per l’IRES, l’imposta sul reddito delle società. Ora, al fine di assicurare la massima trasparenza ed il rispetto del Parlamento, si ritiene opportuno presentare un emendamento all’assestamento al fine di allineare gli incassi tributari con quanto sarà presentato e illustrato al momento della discussione della Relazione previsionale e programmatica. Pertanto, così come vi era stata simmetria al momento della presentazione del disegno di legge di assestamento tra le entrate tributarie di allora e il Documento di programmazione economico-finanziaria, si ritiene opportuno, appunto per garantire la massima trasparenza e quindi per rispondere anche ad alcune delle osservazioni svolte durante la discussione, assicurare un’assoluta coerenza tra quanto verrà iscritto tra le entrate tributarie nel documento di bilancio e quanto risulterà nel quadro economico e finanziario che verrà illustrato nella Relazione previsionale e programmatica, che sarà presentata nei prossimi giorni.
EUFEMI (UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, credo che questo annuncio del sottosegretario Sartor sia particolarmente grave per alcuni motivi che non sto qui a ricordare. Certamente è grave che l’emendamento sia stato presentato in Aula dopo l’approvazione del rendiconto e dopo l’esame in Commissione bilancio; grave perché le Commissioni di merito sono state tagliate fuori completamente sia per quanto riguarda l’esame dell’emendamento principale del Governo che su questo nuovo emendamento; grave perché costituisce un’ulteriore violazione, oltre a quelle che abbiamo richiamato, rispetto al significato della legge di assestamento, che deve essere la cornice rispetto agli obiettivi della decisione di bilancio e non può essere un’altra manovra infrannuale prima della legge finanziaria. Per queste ragioni, credo, Presidente, che l’emendamento debba essere riportato all’esame della Commissione bilancio. (Applausi del senatore Viespoli).