Interventi in Senato su ordine del giorno G111 in materia finanziaria
Presidenza del presidente MARINI,
indi del vice presidente CALDEROLI
EUFEMI (UDC). L’ordine del giorno G111 assume rilievo nella sua interezza: le richieste contenute nel dispositivo, in particolare con riguardo ai nuovi indicatori di normalità economica, trovano fondamento infatti nella ricostruzione delle scelte operate dall’Esecutivo in materia fiscale che hanno colpito in particolare le piccole e medie imprese. Chiede pertanto la votazione dell’ordine del giorno.
EUFEMI (UDC). Se gli emendamenti 2.0.105 e 2.0.116, così come riformulati, stabiliscono l’entrata in vigore degli studi di settore dal 1° gennaio 2007, allora l’ordine del giorno G111 è pleonastico e non si comprende la ragione per cui esso non debba essere accolto. Insiste pertanto affinché l’ordine del giorno venga posto in votazione.
EUFEMI (UDC). Illustra il contenuto dell’emendamento 1.1 e le ricadute positive che potrà avere sul mondo delle imprese, rilevando che ad esso non è ascrivibile alcuna diminuzione del gettito e non è pertanto condivisibile il parere negativo formulato dalla 5ª Commissione. L’emendamento 1.0.2 estende alla ristrutturazione effettuata dalle imprese il beneficio della deduzione del 36 per cento già previsto per i proprietari persone fisiche. Con l’emendamento 1.0.5 si intende rinviare l’applicazione delle disposizioni sull’accertamento presuntivo del valore ai trasferimenti immobiliari effettuati in data successiva al 4 luglio 2006; l’emendamento 1.0.3 è invece volto a favorire l’attuazione di programmi edilizi ad elevata valenza sociale. Con riguardo agli emendamenti 1.0.101 e 1.0.102, osserva che le esigenze di sicurezza poste dall’ANAS in relazione agli accessi ai fondi non possono essere scaricate interamente sui bilanci delle aziende agricole. (Applausi dal Gruppo UDC).
EUFEMI (UDC). Il parere contrario della Commissione bilancio sull’emendamento 1.100 potrebbe basarsi su valutazioni errate. Sottoscrive gli emendamenti fatti propri dal senatore Franco Paolo. (Applausi dai Gruppi UDC e FI).
EUFEMI (UDC). Chiede la votazione dell’emendamento 1.0.2 con il quale si propone di prorogare le agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio edilizio relative a interventi di risanamento e ristrutturazione di edilizia residenziale eseguiti da soggetti che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile entro il 3 giugno 2008. Sottolinea come l’atteggiamento prevaricatore assunto dalla maggioranza nei confronti delle proposte dell’opposizione sia alla base della sconfitta subita all’articolo 1. In relazione al responsabile della politica fiscale del Governo, il vice ministro Visco, rinnova la richiesta di chiarimenti in ordine all’atto di revoca delle deleghe riferite alla Guardia di finanza. (Vivi applausi dai Gruppi UDC, FI, AN, DCA-PRI-MPA e LNP).
Seguito della discussione del disegno di legge:
(1485) Norme fiscali per l’ammortamento degli immobili ed in materia di rimborsi IVA per le automobili (ore 16,51)
PRESIDENTE. Senatore Eufemi, come lei ha ascoltato, il relatore ha espresso parere favorevole al secondo periodo del dispositivo e parere contrario alla premessa e al primo periodo del dispositivo dell’ordine del giorno G111 a sua firma. Cosa intende fare?
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, avevamo presentato questo ordine del giorno ben prima dell’esame in Aula della vicenda degli studi di settore e avevamo visto giusto.
Ora, come si fa a dire no a tutta la premessa quando essa è la ricostruzione degli avvenimenti? Noi poniamo il problema della piccola e media impresa, che viene particolarmente colpita rispetto a un’elevata pressione fiscale. Con gli indicatori di normalità economica è stato costruito un mondo virtuale non corrispondente alla reale normalità economica.
Come si fa a negare che è stato sperimentato, nel caso del catasto rurale, un aggiornamento errato della banca dati del catasto terreni, che ha comportato anomalie ed errori tali da dover essere corretti in questo provvedimento? Infatti, sono state effettuate riclassificazioni in qualità colturali superiori, con conseguente lievitazione delle rendite.
Presidente, non mi sorprendo che la maggioranza presenti dieci ordini del giorno, che contengono altrettante indicazioni senza alcuna sostanza. Noi chiediamo un impegno del Governo a sospendere l’applicazione dei nuovi indicatori relativi agli studi di settore al periodo di imposta 2006 oppure a riconfermarne la natura sperimentale. Questo è infatti il punto in discussione.
Nei giorni scorsi, c’è stato un incontro tra il vice ministro Visco e le categorie, che non è andato a buon fine. È stata l’ennesima presa in giro.
Noi chiediamo che su questo ordine del giorno si esprima l’Aula e che si effettui una votazione mediante procedimento elettronico.
PRESIDENTE. Signor Sottosegretario, qual è il suo parere su questo ordine del giorno?
GRANDI, sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. Signor Presidente, avevo espresso parere contrario all’ordine del giorno G111. Se il senatore Eufemi accogliesse la proposta del senatore Benvenuto, convergerei sulla posizione del relatore. Tuttavia, mi sembra che il senatore Eufemi non sia d’accordo.
PRESIDENTE. Infatti non l’ha accolta.
EUFEMI (UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, la ringrazio per l’attenzione dimostrata. Un punto dev’essere assolutamente precisato.
Quanto alla questione posta negli emendamenti Thaler Ausserhofer, se questi ribadiscono l’entrata in vigore degli studi di settore dal 1° gennaio 2007, allora l’ordine del giorno è pleonastico e non si capisce la ragione per la quale non debba essere recepito.
Altra questione: nella premessa viene ribadita l’esigenza di un forte contrasto all’evasione fiscale, alla concorrenza sleale, alla contraffazione, al lavoro irregolare e a quant’altro. Aggiungo ancora che la questione della sperimentalità è di tutta evidenza e ribadisco ciò che la stessa senatrice Thaler Ausserhofer aveva sostenuto in Commissione ovvero che gli studi di settore non hanno tenuto conto degli elementi contingenti relativi all’ubicazione dell’impresa e alla validità del contesto economico e sociale.
Per queste ragioni, signor Presidente, insisto affinché l’ordine del giorno G111 ottenga un voto da quest’Assemblea; non c’è alcuna contraddizione, infatti, tra ordine del giorno e volontà espressa dagli altri senatori.
PRESIDENTE. Senatore Eufemi, mi ascolti: al punto in cui siamo e attendendo che la 5ª Commissione esprima il propria parere sui due emendamenti della senatrice Thaler Ausserhofer, credo sia saggio accantonare il suo ordine del giorno (li valuteremo assieme), anche perché noto una stretta connessione in tutti gli interventi, anche nel suo.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, noi ci siamo posti un obiettivo: cercare di correggere i gravissimi errori commessi dal duo Bersani-Visco, considerato che uno dei principi ripetutamente violati è stato quello dell’irretroattività della norma fiscale. Ora, avere insistito in maniera così decisa su questo punto, in spregio allo Statuto del contribuente, ha fatto sì che ci sembrasse opportuno contrastare con molta determinazione questa impostazione.
Pertanto, con l’emendamento 1.1 si vogliono escludere effetti indiretti di retroattività determinati dalla formulazione finale della disposizione indicata dal decreto-legge n. 262 del 2006. Per effetto di quella norma, infatti, con riferimento ai fabbricati strumentali acquistati prima del periodo di imposta in corso al 4 luglio 2006, il fondo di ammortamento dedotto in precedenza sarà riferito proporzionalmente al costo del terreno e a quello della costruzione che insiste sullo stesso mentre in precedenza era previsto che il fondo fosse imputato prioritariamente al costo di fabbricato. In sostanza, il fondo di ammortamento viene riferito pro quota, distintamente, sul terreno e sul fabbricato.
Questa norma ha evidentemente riflessi positivi per le imprese, anche in riferimento agli immobili acquisiti in leasing sulla base di contratti stipulati antecedentemente al 2006. Poiché la norma entrerà in vigore quando la maggior parte dei bilanci di impresa relativi al 2006 saranno già definitivi, e quindi non potranno più essere modificati, si vuole introdurre un regime transitorio che consenta di recuperare fiscalmente gli ammortamenti non dedotti nell’esercizio in corso alla data di entrata in vigore della presente legge ovvero nell’esercizio stesso e in quelli successivi.
La norma che si propone non produce effetti di minore gettito rispetto a quelli originariamente stimati in sede di relazione tecnica poiché la quantificazione, basata peraltro su dati macro di bilancio non relativi al singolo fabbricato e al suo stadio di ammortamento, in conformità con l’intento perseguito non teneva conto dell’effetto penalizzante che ho appena descritto.
Pertanto, alla norma proposta non è ascrivibile alcuna perdita di gettito rispetto alla stima contenuta nella relazione tecnica e quindi noi non ci riconosciamo nel parere che è stato espresso dalla Commissione bilancio.
Aggiungo, Presidente, l’illustrazione dell’emendamento 1.0.2. Questo emendamento ha uno straordinario valore perché naturalmente ha portato all’emersione del lavoro nero, del sommerso, nell’ambito delle costruzioni. Noi riteniamo che la proroga del 36 per cento debba essere allargata anche agli immobili abitativi ristrutturati dalle imprese e non dal singolo. Infatti molte volte il singolo rinuncia per la complessità delle procedure, per la complessità degli oneri burocratici e preferisce non utilizzare questa procedura piuttosto che imbarcarsi in qualcosa di complesso.
Le imprese di costruzioni, invece, molte volte agiscono sulla ristrutturazione complessiva e possono poi presentare al singolo utente un’operazione già definita. Per queste ragioni, Presidente, credo che tale proposta normativa sia di buon senso e possa aiutare il processo di ristrutturazione delle aree urbane, soprattutto delle periferie che richiedono interventi molto decisi e sostanziosi.
Con l’emendamento 1.0.5 proponiamo di rinviare la definitiva applicazione delle norme sull’accertamento, in base al valore normale, alla data di entrata in vigore del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate che definirà i criteri oggettivi, nonché di attribuire efficacia all’accertamento presuntivo, in ogni caso con riferimento ai trasferimenti immobiliari effettuati in data successiva al 4 luglio del 2006. Sono tutti emendamenti migliorativi che cercano di portare ordine rispetto al disordine che i provvedimenti Bersani-Visco hanno causato.
Con l’emendamento 1.0.3 intendiamo favorire l’attuazione di programmi a elevata valenza sociale e intendiamo stabilire, in via definitiva, che il regime agevolativo si intende applicabile ai trasferimenti diretti all’attuazione di programmi prevalentemente di edilizia residenziale, comunque denominati, purché sia presente una quota di edilizia convenzionata, realizzata in accordo con le amministrazioni comunali per la definizione di prezzi di cessione e dei canoni di locazione.
Abbiamo visto la crisi che si è determinata nei programmi di edilizia sociale e soprattutto in quella residenziale: vi è necessità di intervenire, di determinare le condizioni affinché i giovani, le giovani coppie possano acquisire degli alloggi perché oggi esiste una crisi dell’alloggio che non può essere sopperita soltanto con i prezzi di mercato e richiede, invece, anche un intervento dell’edilizia convenzionata. Per queste ragioni riteniamo che si debba insistere per l’emendamento 1.0.3.
Signor Presidente, per quanto riguarda gli emendamenti 1.0.101 e 1.0.102, voglio richiamare una questione che abbiamo già affrontato in sede di Commissione, anticipata al relatore, senatore Benvenuto, ma sulla quale non abbiamo ricevuto risposta. Oltre agli errori che sono stati prodotti nell’ambito delle colture agricole – laddove gli ingegneri sono incorsi in un errore colossale perché non sono stati affiancati dagli agronomi e quindi hanno confuso il pomodoro industriale con il pomodoro da coltura ortiva – noi abbiamo sollevato un’altra questione che meriterebbe attenzione che è quella degli accessi nei fondi rustici, soprattutto nelle aree di montagna e nelle aree interne.
Ora, i problemi della sicurezza posti dall’ANAS non possono essere scaricati sulle aziende agricole, laddove per molte di loro vengono previsti quattro o cinque ingressi al fondo che le suddette aziende sono costrette a pagare. Rispetto a quanto evidenziato dalla Regione Piemonte e dalla Regione Puglia circa il disastro che è stato determinato (su cui siamo intervenuti per cercare di stabilire una moratoria di un anno, dal momento che tutto questo era stato deciso alla vigilia delle elezioni politiche dell’anno scorso), abbiamo proposto un emendamento per andare incontro proprio a queste attese e far sì che nel caso di quattro o cinque ingressi il conduttore agricolo ne paghi soltanto uno, anche a fronte delle esigenze di sicurezza che vengono portate avanti favorendo questa soluzione.
Signor Presidente, naturalmente avrei ancora molte altre cose da dire, mi sono limitato a quattro o cinque punti essenziali, sui quali richiamo l’attenzione di quest’Aula affinché questo provvedimento non sia soltanto una correzione marginale, ma qualcosa di più significativo. (Applausi dal Gruppo UDC).
EUFEMI (UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Presidente, come ho già comunicato agli Uffici, chiedo di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dalla senatrice Thaler Ausserhofer e successivamente da lei ritirati.
Vorrei però fare una considerazione. Vediamo il presidente Morando particolarmente agitato. (Commenti del senatore Morando). Eppure non lo abbiamo visto agitato quando le previsioni di entrata e tutte le relazioni tecniche erano sbagliate, prova ne è che stiamo correggendo gli errori del Governo! (Applausi dai Gruppi UDC e FI).
Ma se le previsioni tecniche erano sbagliate e abbiamo trovato un tesoretto, anzi un dividendo Tremonti, come lo abbiamo denominato, mi domando se non sia il caso di rivedere anche le relazioni tecniche della Commissione bilancio. (Applausi dai Gruppi UDC e FI).
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Polledri, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.
(La richiesta risulta appoggiata).
PRESIDENTE. Senatore Eufemi, intende accogliere l’invito a ritirare l’emendamento 1.0.2?
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, insisto per la votazione di questo emendamento.
Ho già richiamato l’attenzione sulle vicende dell’ultima finanziaria, che, con l’articolo 1, comma 387, ha previsto la proroga fino al 31 dicembre 2007 della detrazione IRPEF del 36 per cento in relazione alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio abitativo esistente, nel limite di 48.000 euro per unità immobiliare. Va inoltre ricordata la disposizione che prevede l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 10 per cento per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sugli immobili abitativi. Questa aliquota ridotta è in linea anche con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea.
Ribadisco pertanto la necessità, signor Presidente, che questo emendamento possa essere approvato, perché la combinazione di questi elementi che ho richiamato determina effetti positivi sia in termini di recupero dell’evasione, che in termini di incremento dell’occupazione e degli investimenti in tali settori… (Brusìo).
PRESIDENTE. Colleghi, lasciate terminare il senatore Eufemi.
EUFEMI (UDC). …con conseguenti vantaggi anche per l’erario, dovuti all’incremento del gettito fiscale.
Queste sono le ragioni per le quali prevediamo di estendere la proroga del 36 per cento anche all’acquisto degli immobili abitativi ristrutturati dalle imprese. Si possono massimizzare gli effetti positivi con misure che hanno dimostrato ampiamente una loro validità sin dalla loro istituzione.
Voglio ricordare che questa maggioranza è stata battuta dalla sua ostinazione, dalla sua volontà prevaricatrice, perché ha voluto ostinatamente rifiutare qualsiasi emendamento, qualsiasi azione positiva proveniente dall’opposizione su questioni, anche di buon senso e che richiedevano una diversa attenzione.
Signor Presidente, ho posto anche un’altra questione stamattina, quella del vice ministro Visco, il quale non ha ancora prodotto un atto ufficiale per quanto riguarda il ritiro delle deleghe. Non sappiamo ancora se quanto contenuto nel comunicato del Consiglio dei ministri dei primi di giugno sia stato tradotto in un atto da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale. Quale validità possono avere le decisioni assunte in questa fase, in assenza della pubblicazione di un atto formale sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica?
Per queste ragioni, Presidente, insisto per la votazione dell’emendamento 1.0.2. (Vivi applausi dai Gruppi UDC, FI, AN, LNP e DCA-PRI-MPA).
PRESIDENTE. Poche volte, senatore Eufemi, ho visto l’Aula tributare un applauso del genere.