Discussione del disegno di legge: (1329)
Discussione del disegno di legge: (1329) Conversione in legge del decreto-legge 15 febbraio 2007, n. 10, recante disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali – Dichiarazione di voto(Relazione orale) Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 febbraio 2007, n. 10, recante disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali
Presidenza del presidente MARINI, indi del vice presidente CAPRILI e del vice presidente CALDEROLI
EUFEMI (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, desidero esprimere solo poche considerazioni rispetto a quanto già detto in sede di discussione generale. Meritano – a mio avviso – di essere richiamate alcune questioni. In particolare, l’avere difeso un principio, vale a dire quello di non introdurre norme estranee al contenuto proprio, evitando di sovraccaricare i decreti-legge di questioni che, invece, dovrebbero rimanerne al di fuori e seguire percorsi paralleli. Siamo, inoltre, soddisfatti per la soluzione adottata relativamente al post contatore e per quella che indica una via parlamentare per la soluzione del problema relativo agli immigrati per ragioni di studio e di lavoro. Siamo anche soddisfatti per aver evitato peggioramenti rispetto a questioni come quella del diritto di autore e, soprattutto, per la soluzione adottata con il ritiro dell’emendamento riguardante il CIP 6. Tale questione rischiava di compromettere l’esame del provvedimento che, invece, si è svolto in maniera corretta e costruttiva; l’UDC ha svolto la sua parte in questo senso.
Questo decreto-legge rischiava di diventare una discarica legislativa. Altro che tutela ambientale! Abbiamo difeso gli interessi dei più deboli rispetto alle posizioni dominanti nella distribuzione di energia per evitare che fosse invaso senza freni il mercato della istallazione e della manutenzione degli impianti domestici. Stiamo parlando di un settore che vale circa 5, 2 miliardi di euro, che interessa 22 milioni di abitazioni, 121.000 imprese artigiane e 309.000 addetti. Queste sono le cifre messe in campo. Va ricordato, a conclusione di tale intervento, che la fine della legislatura e l’avvio del nuovo Governo hanno fatto decorrere inutilmente i termini fissati per presentare le doverose osservazioni che sarebbero state utili a superare i rilievi indicati dalla Commissione europea attraverso l’individuazione di una soluzione che fosse non soltanto quella della mera abrogazione.
Per queste ragioni, pur esprimendo soddisfazione per la soluzione adottata rispetto ad alcune questioni, preannuncio il voto di astensione del gruppo UDC sull’intero provvedimento.