Intervento in Aula su recepimento direttiva comunitaria Basilea 2
Presidenza del vice presidente CAPRILI, indi del presidente MARINI
EUFEMI (UDC). L’opposizione ha abbandonato i lavori della Commissione finanze sul disegno di legge n. 1299, di conversione del decreto-legge recante recepimento della direttiva comunitaria cosiddetta Basilea 2 per denunciare l’atteggiamento della maggioranza che intendeva sbrigativamente procedere a discapito delle proposte dell’opposizione. Peraltro, su quel provvedimento non vi è stata da parte della Commissione per le politiche dell’Unione l’espressione del parere obbligatorio previsto ai sensi del Regolamento. Invita pertanto la Presidenza a farsi garante del rispetto delle regole .
EUFEMI (UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, vorrei fare un breve richiamo al Regolamento a conclusione di questa importante seduta. Mi riferisco, signor Presidente, agli articoli 23, comma 3, 40, comma 1, e 39 del nostro Regolamento. Ieri sera tutta l’opposizione ha abbandonato i lavori della Commissione finanze e tesoro sul decreto-legge relativo alla direttiva comunitaria per Basilea 2, di fronte ad un atteggiamento irresponsabile della maggioranza, che ha impedito perfino di correggere – lo sottolineo – macroscopici errori giuridici formali. Crediamo che il Senato non possa essere considerato solo il luogo della ratifica di provvedimenti approvati dalla Camera. Vi è, allora, un problema politico e regolamentare. All’articolo 40, comma 1, il nostro Regolamento prevede l’espressione di un parere obbligatorio sui disegni di legge «che disciplinano le procedure di adeguamento dell’ordinamento interno alla normativa comunitaria». Su una materia come quella riferita a Basilea 2, il Governo è intervenuto con un decreto-legge. Ora, appare abnorme che su questo decreto non sia stato espresso il parere della Commissione per le politiche dell’Unione Europea. Occorre allora una presa di coscienza del fatto che siamo fuori rotta, se il Parlamento non si riappropria delle proprie funzioni.
Quella comunitaria è una materia che rappresenta ormai il cinquanta per cento dell’intera produzione legislativa. Basti pensare ai vincoli di Maastricht e alle direttive comunitarie per non incorrere nelle infrazioni. Signor Presidente, le rivolgo un invito a far sì che almeno quest’Assemblea, quando martedì esaminerà il decreto-legge, possa avere contezza del parere della Commissione politiche dell’Unione Europea. Faccio appello, dunque, alla sua sensibilità affinché si faccia garante delle regole e quelle regole siano rispettate su questo decreto e sull’intero procedimento legislativo.