Alitalia: è venuto il momento delle liberalizzazioni No alle rendite di posizione
La vicenda Alitalia ha dimostrato le gravi debolezze del sistema Italia. Comprese quelle di un sindacato irresponsabile che non ha saputo gestire il conflitto portandolo alle estreme conseguenze. La italianità è costata molto, troppo ai contribuenti, ma è durata poco. Prima ancora, infatti, del volo del primo aereo della nuova compagnia è maturato l’accordo con Air France privilegiando una strategia più funzionale alla specificità dei complessi problemi del trasporto aereo.
La cordata italiana ha avuto innegabili vantaggi, compreso quello dell’advisor non neutrale, ma in palese conflitto di interesse. Ora però non può dettare le condizioni funzionali alle esigenze e agli obiettivi della nuova compagnia. Non può condizionare il destino di Malpensa con il ridimensionamento di Linate o degli altri aeroporti lombardi. Il futuro di Malpensa è nelle mani dei lombardi e di quanti sapranno operare per rivitalizzarlo stando nelle regole del mercato, cercando di essere bravi, nel sapere individuare strategie di sviluppo. Per questo è necessario che si rimuovano gli ostacoli alla concorrenza. E’ ora che la nuova compagnia voli con le proprie ali.
E’ ora di liberalizzare gli slot di Malpensa. E’ ora di introdurre una vera competitività tra i vettori ponendo le condizioni affinchè gli utenti vedano e tocchino i benefici della concorrenza nel trasporto aereo attraverso la riduzione dei prezzi dei biglietti. Sarebbe veramente paradossale che si alimentassero nuove rendite di posizione sulla tratta Milano Roma in virtù di una italianità che non porterebbe benefici agli utenti ma solo costi fiscali e sociali.
Roma, 13 gennaio 2009