intervento al convegno sulla protezione civile del 20 febbraio 2003
COORDINAMENTO NAZIONALE
DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE
LA PROTEZIONE CIVILE – VERSO UNA NUOVA LEGGE
CONVEGNO DEL 20 FEBBRAIO 2003
Sen. Maurizio Eufemi
Vice Presidente Vicario UDC:
Desidero ringraziare i promotori dell’iniziativa, in particolare il Sen. Manfredi, un’iniziativa che ritengo molto opportuna, soprattutto per questo taglio seminariale che credo vada apprezzato e anche per questo consenso di tipo bipartisan della Commissione Territorio e Ambiente che, può aiutare a trovare soluzioni indicative.
Posso assicurare che resterò “nei tempi europei”, anche meno forse, tranquillizzando la tempistica ingegneristica del Senatore Moncada.
Ho apprezzato particolarmente l’intervento dell’Onorevole Zamberletti come padre, per così dire, della Protezione Civile avendo vissuto dall’altra parte del banco alcune esperienze di tipo parlamentare. Lo ricordo ancora non solo per quanto riguarda l’esperienza del Friuli, ma anche sulla legge 219, quella dell’intervento dopo il disastroso terremoto dell’Irpinia che non voglio qui ulteriormente sottolineare.
Però mi preme richiamare l’attenzione su alcuni aspetti. Ho apprezzato particolarmente questo richiamo al principio di responsabilità politica che credo vada recuperato in maniera forte, come pure la necessità del rafforzamento dei Vigili del Fuoco come organo di soccorso, per la loro innegabile professionalità. E’ stato prima ricordato come i Vigili del fuoco rappresentino una forza vitale per quanto riguarda l’intervento; noi, come UDC ci siamo mossi proprio in questa direzione: esaltare la professionalità dei Vigili del Fuoco e al tempo stesso aiutarli con il corpo dei Vigili del Fuoco volontari, con un tipo di struttura così com’è caratterizzata in Europa, in Germania, soprattutto in Francia.
Sono stati compiuti degli errori in questo senso in passato, soprattutto dal centro sinistra, perché sono state richieste figure professionali che non rispondono al senso e alla maturazione che c’è stata in questo settore del volontariato; quindi praticamente si andavano a cercare delle figure professionali impossibili da ritrovare con la conseguenza di un impoverimento di quello che dovrebbe e deve essere, invece, soltanto un corpo volontario. C’è un ritardo in questo senso che noi dobbiamo recuperare, proprio per rideterminare quel rapporto a livello europeo.
Voglio accogliere l’indicazione che è stata data nella impostazione generale dei lavori; credo che debbano essere fatte due scelte importanti: una prima scelta è quella di un libro bianco sulla difesa civile; questo libro bianco andrebbe completato con un testo unico della Protezione Civile proprio per dare organicità a questa materia. Oltre questo, credo che la seconda scelta di fondo debba essere quella dei moduli organizzativi per ciascuna emergenza, proprio per le cose che sono state dette anche prima, cioè un’emergenza che può riguardare il terremoto ma non solo il terremoto; può riguardare i disastri ambientali, l’inquinamento, l’ecoterrorismo, e gli incendi boschivi. Quindi prevedendo una pluralità di interventi, ne deriva una azione modulare che non può essere uguale per tutti.
Un’ultima considerazione in questa occasione mi preme sottolineare.
Mi sono fatto promotore di un’iniziativa legislativa che riguarda, gli incendi boschivi, dove ho trovato delle lacune che credo vadano colmate. Prima è stato fatto richiamo al principio di responsabilità rispetto all’agenzia; sono d’accordo, ma non vanno sottovalutati i rischi che ne derivano e si riscontrano quando e che si però c’è un rischio per esempio quando noi vediamo che l’azione di difesa del territorio boschivo viene affidata addirittura in outsourcing. Allora che livello di sicurezza possiamo avere quando noi riscontriamo che i canadair sono gestiti da strutture che utilizzano piloti canadesi come se non ci fossero piloti italiani con quelle peculiari competenze e professionalità. Da parte nostra guardiamo alla creazione di un centro d’eccellenza in grado di garantire non solo il personale, ma anche tutto l’aspetto manutentivo e l’aspetto, quindi, di funzionamento del sistema.
Credo che questo sia un ambito di intervento rilevante. Anche perché non possiamo dimenticare che nel 2002 abbiamo beneficiato di una stagione che è stata favorevole, perché particolarmente piovosa, e non ha dato quei picchi di criticità che noi abbiamo riscontrato negli anni scorsi.
Quindi con queste considerazioni io auspico che le indicazioni di fondo emerse oggi qui in Senato possano essere portate avanti con determinazione e soprattutto mi auguro che voi membri della Commissione Ambiente possiate lavorare in trasferta alla Commissione Affari Costituzionali, perché la competenza credo sia proprio della Prima Commissione e, quindi, dovremo in qualche modo andare, di là, in quella sede, a difendere questi principi.