commemorazione di Amintore Fanfani nel comune di Monte Argentario nel 25 anniversario della scomparsa.
ricordo di Amintore Fanfani nel 25 anniversario della scomparsa
Autorità civili e militari
Signor sindaco Cerulli,
un sentito ringraziamento ai figli, nipoti e ai familiari tutti dell’Onorevole Fanfani, che ci hanno onorato della loro presenza. È un po’ difficile per me prendere la parola dopo l’intervento di Hubert Corsi così carico di passione.
Per iniziativa dell’Onorevole Hubert Corsi e del Presidente della Associazione ex parlamentari On. Gargani abbiamo voluto fortissimamente commemorare la figura di Amintore FANFANI, uno Statista protagonista dell ‘Italia della Ricostruzione. Per noi significa ripercorrere la storia luminosa del Paese verso alti traguardi e grandi conquiste sociali.,
Ci stringiamo qui a Porto Santo Stefano nel simbolico luogo dove nel maggio del 1961 fu insignito della cittadinanza onoraria.
Abbiamo raccolto i momenti salienti di quei giorni insieme ad alcune significative testimonianze come quelle di Ettore Bernabei, che fu più di un prezioso collaboratore, di Antonio Fazio, già governatore della Banca d’Italia, di Cesare Mirabelli, Presidente della Fondazione Fanfani, che nei loro scritti del passato lumeggiano la figura dello Statista.
Il dossier è impreziosito dalla delibera comunale originale e dai documenti storici dei discorsi di Fanfani del 21 maggio 1961 in tre località: Porto Santo Stefano, Orbetello e Grosseto.
Pace e Progresso sono i temi svolti a Porto Santo Stefano. FANFANI, ricordando le distruzioni della guerra, disse: ” tutti coloro che sono forniti di ragione debbono adoperarsi per prevenire nuove sciagure e nuove rovine per assicurare progresso e libertà” e, con fierezza, aggiunse ” in 15 anni, nel centenario, abbiamo ricostruito quello che era stato fatto nei cento anni precedenti” .
Aiutare il Sud e le aree depresse era la più alta esaltazione del principio di solidarietà, “il progresso porterà vantaggi per tutti e gli italiani sapranno trovare unità nelle cose essenziali come hanno saputo fare i cittadini di porto santo Stefano uniti nei sacrifici e ora nella certezza di conservare quello che con sacrificio hanno conquistato democrazia e libertà. ”
A Orbetello in vista delle imminenti elezioni amministrative che daranno un forte successo alla DC, è fortemente polemico verso il PCI a proposito del connubio tra msi e pci a Palermo accusandoli di “imbrogliare la coscienza e i sentimenti degli italiani.” e sull’ironia dei comunisti rispetto al Miracolo italiano risponde “gli stranieri parlano di miracolo, noi possiamo parlare di miracolo, di passione, di sacrifici,di tenacia, di dedizione alla Patria. Con l’appello finale a salvare l’Italia mettendovi al servizio delle giustizia sociale nella libertà.
Poi intervenendo a Grosseto rivolto al sindaco Tronconi disse” le amministrazioni non vivono di solo prestigio, ma anche di prestigio.”
Fanfani il 29 marzo nel centenario aveva dato la nuova sede alla presidenza del consiglio.
Lamenta i ritardi per gli appalti sui lavori del fiume Ombrone sulla base della normativa del 1928.
“Non andiamo girando per il Paese a raccogliere applausi o a sentire muggiti di mucche vacanti, andiamo in giro ad occhi aperti per vedere e provvedere”.
Ma in una occasione come questa non possiamo fare brevi cenni a Fanfani Costituente, Fanfani statista FANFANI imprenditore della politica, Fanfani economista, FANFANI uomo di partito, quello che ci ha orientato nella nostra azione politica.
Fanfani era uno statista che non rinunciava al contatto diretto con il territorio e con la gente.
Il recupero del materiale storico è stato possibile perché le carte, i documenti personali di Fanfani sono depositati all’Archivio Storico del Senato che ne custodisce la memoria. E questo ha ancora più valore per un Paese “senza memoria”.
Il 1961 è un anno particolare per la vicenda algerina, per l’insediamento di John Kennedy alla Casa Bianca, mente sul piano interno a marzo per la svolta autonomistica del PSI di Nenni.
È l’anno in cui Giovanni xxIII pubblica l’ enciclica sociale Mater et Magistra che trattava argomenti e insegnamenti che sorpresero il mondo, affrontando il principio della dignità umana, gli squilibri e la democrazia del lavoro sulla vita rurale, la decolonizzazione e il solidarismo internazionale così come le ambiguità e i lati positivi nelle trasformazioni economiche e industriali.
Il 12 giugno Fanfani va negli Stati Uniti per incontrare Kennedy.
Si parla anche della evoluzione della situazione politica in Italia.
“Se il primo ministro italiano la avesse ritenuta una buona idea, noi avremmo osservato con benevolenza gli sviluppi della situazione” disse Kennedy.
E’ in questo incontro che Kennedy rivela di avere letto il libro di Fanfani su cristianesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo come ha diffusamente ricordato Hubert Corsi.
Dopo i disastri del capitalismo del 1929 Fanfani contrappone il capitalismo corretto e il capitalismo distributivo al capitalismo calvinista, in contrapposizione alle teorie di Max Weber.
Negli Usa si credeva che la rivoluzione capitalistica avrebbe aumentato la torta economica con maggiore redistribuzione ma si accorsero che le disuguaglianze non erano diminuite. Con clamore apparve “il paradosso della povertà in mezzo all’opulenza”.
Kennedy aveva pronunciato il discorso sulla crescita economica … “una marea che cresce fa alzare tutte le barche” ma era mal posta, perchè alcune barche fanno acqua e vengono mandate a fondo da una forte marea; molte barche sono sommerse dalle onde; e molta gente è senza barca del tutto. Lo sviluppo disuguale e l’avventura sono l’essenza del mutamento su larga scala come scrisse il sociologo ed economista Usa S.M. Miller ai saggi di Giovanni Sarpellon sulla povertà in Italia.
Fanfani era un cristiano studioso di storia economica che trasfuse le sue convinzioni socio economiche in provvedimenti di legge e indirizzi operativi a favore dei più deboli.
In quel 1961 …
E non va dimenticato inoltre che a giugno c’era stata la notte dei fuochi con attentati terroristici ai tralicci in Alto Adige, questione affrontata e risolta con lungimiranza con il “pacchetto”
Poi ad agosto il 9 verrà alzato il muro di Berlino il muro della vergogna.
Sul piano politico il governo
Il Fanfani era nato il 5 agosto 1960 dopo le dimissioni di Tambroni. Si chiude la instabilità della maggioranza per i condizionamenti dell’estrema destra alla maggioranza e
si apre la fase delle ” convergenze parallele ” che trova riscontro nell’astensione del psi.
[Moro sosteneva di puntare ai punti qualificanti del programma di governo che era un monocolore DC con appoggio esterno dei partiti laici centristi.
Era un programma di cose e di idee stringatezza e realismo. I punti salienti erano l’industrializzazione del mezzogiorno e delle aree deboli, (con la sua penetrante analisi sul Piano Vanoni) la scuola e la sua democrazia e soprattutto l’accessibilità. La riforma della scuola sarà al centro del programma del successivo Governo Moro. ]
Nella difficile situazione politica il turno di elezioni amministrative si registrò consenso dell’elettorato alla DC che ne riconfermó la Autorità la Forza, la Funzione.
Moro, segretario della DC apprezzo la “feconda operosità “del governo Fanfani.
[Sul piano locale si votó a Orbetello dove Fanfani tenne il discorso elettorale e la DC aumentó di 4 seggi passando dal 25,9 al 36, 9, il pci perde quattro punti e due seggi resta al 30 per cento ]
Sul piano culturale iniziano la serie dei convegni di San Pellegrino dove Fanfani interverrà il 15 settembre 1961 insistendo sulla giustizia sociale, sui successi economici. sull’aumento dell’indice della produzione industriale dell’8,4, sulla forte crescita dei risparmi, sull’export del 23 per cento; le riserve di oro valuta turismo e per rimesse emigranti aumentarono del 13 per cento. Tutto ciò determinó saldezza monetaria, progresso, i saldi naturali con la crescita della popolazione. Venivano sconfessate le teorie comunisti sulla miseria, schiavitù e guerra! Continuare sulla strada del progresso.
Come dimenticare il Fanfani che come costituente pose il sigillo sull’articolo 1 della Carta ” Nella nostra formulazione l’espressione democratica vuole indicare i caratteri tradizionali i fondamenti di libertà e di uguaglianza senza dei quali non vi è democrazia”.
“Dicendo che la repubblica è fondata sul lavoro si esclude che essa possa fondarsi sul privilegio, sulla nobiltà ereditati, sulla fatica altrui”
“Dunque lavoro di tutti, non solo manuale ma in ogni sua forma di espressione umana. ”
“La fonte, il fondamento e il delegante della sovranità cioè il popolo”.
Su 8 emendamenti presentati ben 6 furono approvati agli art 1 6 7 16 20 43 non quelli agli articoli 16 e 51 bis.
Dobbiamo anche ricordare il Fanfani imprenditore della politica che porta avanti la dottrina sociale della chiesa attraverso non il capitalismo sfrenato come quello attuale, ma con lo Stato imprenditore che fa quello che i privati non farebbero mai cioè lo sviluppo delle aree più deboli. Lo fa da Ministro dell’Agricoltura con legge sulla montagna, lo fa con la grande riforma agraria che colpisce il latifondo improduttivo e creando i coltivatori diretti che poi diventeranno imprenditori agricoli. Tutto ciò si tocca con mano in Maremma anche per le iniziative pionieristiche avviate con La Pira per l’idea di Comunità!
McClelland capo divisione del piano erp (piano Marshall) monitorava l’ avanzamento del programma constatando come c’erano “contadini che strappano la sussistenza sui terreni rocciosi e chilometri senza contadini”. Questo era lo scenario prima della riforma Fanfani.
Lo fa con il piano casa che in breve tempo realizza 300 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica ancora visibile nelle città. Lo fa con la nazionalizzazione dell’energia elettrica (con una scelta che la DC pagherà duramente sul piano elettorale perché avversata dai potentati e dai grandi giornali) portando l’energia in tutte le aree del Paese anche in quelle interne e marginali, creando così le occasioni di sviluppo per tutti i territori.
Fanfani uomo delle Istituzioni lascia tracce profonde come ha detto Leopoldo Elia con i regolamenti del -971 “non per accentramento politico, ma per la funzionalità delle Istituzioni. Fanfani anticipa lo strumento della concertazione nel dialogo con gli incontri con i Sindacati.
Poi il Fanfani ministro del Bilancio sulla fine degli anni ottanta affronta con risolutezza il problema del disinquinamento della laguna di Orbetello e dei danni dell’alluvione sulle strade di Monte Argentario. Lo farà con le risorse del Fondo Investimenti e occupazione. Ben 33 md.
Ricordare una figura come Fanfani significa allora non solo aprire il cassetto dei ricordi, ma guardare alla storia politica e parlamentare del
paese. Uno statista che tra conservazione e progresso non esita a scegliere la via del progresso.
La funzione del partito come strumento di democrazia politica.
Mi preme infine ricordare l’impegno di Fanfani per la azione formativa dei giovani dirigenti sia con l’impulso al centro di studi politici alla Camilluccia che in periferia. E l’importanza che Fanfani dava alla sezione come “centro vivo per la discussione dei problemi locali, per la divulgazione del nostro pensiero, dei nostri atteggiamenti politici, un centro vivo di raccolta e selezione delle opinioni e aspirazioni dei nostri cincittadini”.
“La sezione deve divenire la base essenziale la ramificazione locale del nostro organismo politico. È il partito come un albero sarà tanto più vigoroso e più maestoso, quanto più diffuso, verde, vivo sensibile sarà il suo fogliano cioè l ‘insieme delle sue sezioni. E la vitalità delle sezioni genererà dei comitati dunque una grande famiglia democratica.” Questo disse al congresso di Trento dell’ottobre del 1956. Ne abbiamo contezza con la vicenda della laguna di Orbetello in cui troviamo la mobilitazione della Dc locale oltre Enea Piccinelli, con Pier Giorgio Franci, Ferrini Giorgio, Giovanni e Michele Casalini, Romolo Carraccini, Luigi Fanciulli, Vittorio Giovani, per affrontare una questione territoriale e nazionale. Una storia che i giovani d’oggi non conoscono e quindi non possono apprezzare. Ma la storia non può essere cancellata. Parlano i documenti!
Ma oggi abbiamo due testimoni di quella lontana stagione politica: Hubert Corsi e Giuseppe Gargani testimoni del tempo; entrambi parteciparono allo storico congresso del movimento giovanile di Perugia, protagonisti di quel processo di formazione della classe politica.
Emerge la figura di uno statista concreto e riformatore che teneva la ribalta internazionale con i leader mondiali in Usa come in Urss. Emerge però con forza il ruolo e la funzione dei partiti nella loro articolazione locale, come momento di azione politica sul territorio che dimostra il ruolo insostituibile dei partiti per la crescita della comunità e del territorio.
In fondo era il sistema elettorale proporzionale che solidificava questo rapporto tra elettore ed eletto, esaltando il principio di rappresentanza.
Tutto ciò quando la Tv era agli albori, non c’erano nè i social nè gli strumenti tecnologici di oggi e gli incontri erano reali e non virtuali, la comunicazione era affidata alle lettere dattiloscritte o alle note dell’Ansa.
“Non desidero infastidire i vivi e né disturbare i morti” disse a proposito della pubblicazione dei sui diari! Ettore Bernabei “le ho viste nascere molte pagine dei diari. “
La lettura dei documenti del Fondo Fanfani così come i diari è preziosa perché è un pezzo della memoria del Paese e di questa comunità di uno statista come Amintore Fanfani, particolarmente legato alla sua terra al suo collegio elettorale, alla sua Toscana, al Paese. Di ciò questa comunità dovrebbe essere orgogliosa.
La cittadinanza onoraria del maggio 1961 e il conferimento della medaglia di bronzo al valore civile al Gonfalone di Monte Argentario sono in fondo momenti indissolubili della stessa storia: la Ricostruzione del Paese nel progresso e nella libertà di cui Fanfani fu grande protagonista del secolo scorso, a cui Noi guardiamo con sempre viva ammirazione.
Maurizio Eufemi
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