L’esploratore
Il mandato esplorativo si avvia alla conclusione dopo quattro giorni di “confessioni” e di riunioni collegiali. La location è stata ambientata al piano nobile di Montecitorio con Biblioteca del Presidente, Sala della Lupa e Sala della Regina utilizzate dall’esploratore per dipanare il filo della crisi e portare al Quirinale una difficile ricomposizione della maggioranza.
Si sono intrecciati temi impropri come il contratto di programma che spetterebbero al Presidente del Consiglio incaricato e la struttura del governo che è stata trattata in un tavolo parallelo a livello di partiti anziché di gruppi parlamentari.
Sono stati adottati accorgimenti per salvare la forma con l’esploratore che appare e scompare nella collegiale e un programma che diventa un verbale!
Può bastare tutto ciò per superare i contrasti sulla governance del Recovery, sulla inadeguatezza della composizione del governo, sui veti e controveti, sulla riduzione dei superpoteri paralleli, sulla rimozione delle cause della crisi?
Crediamo di no. Ecco perché il Conte ter è difficile che possa vedere la luce dopo il mandato al l’esploratore, ma solo dopo un incarico formale in cui le trattative tornino nella sede del piano dell’Aula di Montecitorio.
Non è allora il problema del rigoroso rispetto delle procedure costituzionali quanto la necessità di passare da una accentuata fase mediatica ad un concreta volontà di affrontare le ragioni della crisi che richiedono riserbo, disponibilità e serietà.