Il Tatarellum, un sistema elettorale senza inganni
In Abruzzo i numeri sono lì. Si torna alle coalizioni omogenee e sui programmi.
Non si possono fare contratti di governo, ma solo contratti elettorali.
Un centro destra vincente con la Lega che fa il grande gesto del cedere il candidato presidente alla lista di Fratelli d’Italia che non ha l’effetto lista del Presidente basti pensare alla lista Legnini che si cifra quasi al 10 per cento. La coalizione di centrodestra avrebbe vinto con un Presidente di qualsiasi lista della stessa aggregazione. La Lega paga bisogno della coalizione per governare nelle Regioni non potendo andare da sola salvo forse in Veneto. Resterebbe da sola come i Cinque Stelle. Il Pd ha tentato la via delle liste di sostegno per aumentare i consensi. Il tentativo è stato in parte premiato ma resta insufficiente senza la prospettiva di individuare un alleato credibile che aumenti le potenzialità di sviluppo successo che porti la coalizione al traguardo del 40 cento.
I Cinque stelle da soli, senza coalizione, non vanno da nessuna parte. Pagano i risultati negativi del governo e l’incapacità di affrontare i reali problemi del Paese sia a livelli nazionale che a livello locale.
Il tatarellum ha contribuito a fare chiarezza tra contratto di governo e contratto elettorale imponendo scelte preventive e evitando inganni postumi.
Forse è il migliore omaggio per il parlamentare pugliese nell’anniversario della scomparsa