Attualità del popolarismo

Attualità del popolarismo

Nell’ambito delle celebrazioni sturziane si è svolta a Palazzo Baldassini una interessante iniziativa culturale sull’attualità del popolarismo, come riflessione su una esperienza importante del passato, come ha sottolineato Nicola Antonetti, Presidente dell’Istituto, nella sua introduzione ai lavori, laddove la concezione del popolarismo contrasta con quella del popolo, se non in modo negativo, amorfo. Per Sturzo il popolo “è una nebulosa numerica”, un “soggetto collettivo senza anima” il popolo è facilmente utilizzabile in battaglie eterodirette. Per Sturzo lo Stato è attivo, è forte, non quello minimo di impronta liberale, ma quello capace di regolare e il partito è quello che coniuga gli interessi frazionistici con quelli collettivistici e i parlamentari non sono gli ambasciatori degli interessi.Sturzo aveva i fondamentali dei grandi giocatori e li declinava in ogni azione, intrisi di eticità. Certo oggi sono cambiati i paradigmi della vita politica. Prevalgono teorie giustificazioniste che ritengono che il populismo sia l’evoluzione del popolarismo. Non è così. Basti pensare alla Carta costituzionale laddove i populisti si fermano alla lettura dell’articolo 1 primo periodo del comma due per il quale la sovranità appartiene al popolo, tralasciando “ che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, come sostiene Sturzo con forza. Non è stato tralasciato il ruolo di Sturzo nella costruzione dell’Europa – la grande eredità politica del secolo scorso – come protagonista del pensiero politico del cattolicesimo, nella affermazione dell’ideale federale dell’Europa. Sturzo lo fa nel 1918; lo fa a Napoli nel 1923, quando parla di Unione economica e doganale; lo fa a Londra nel 1928, quando parla di accordi economici finalizzati a Unione politica fino a ritenere che gli Stati Uniti dell’Europa non sono una utopia.Tutto ciò ben prima del Manifesto di Ventotene.Come non ricordare la lungimiranza sulla questione tedesca laddove nel 1922 sostenne che la Germania deve essere aiutata perché se prevale lo spirito nazionalista di destra si preparerebbe una catastrofe!.V’ un punto sul quale è necessario soffermarsi. Oggi il popolarismo può essere una risposta alle linee demagogiche, soprattutto in ragione delle spinte alla democrazia diretta, quando invece il pensiero sturziano poggia sulle comunità intermedie protagoniste insieme alle formazioni sociali, ai partiti attivi sui territori, con il riconoscimento delle funzioni essenziali delle comunità intermedie, così come sancito dagli articoli 2 e 5 della Costituzione, prevalendo una visione poliedrica della democrazia come ha ricordato Gian Candido De Martin. I ruoli delle comunità intermedie sono stati inattuati, – nonostante la riforma del titolo V – spingendo verso finte autonomie spesso eterodirette da spinte centralistiche con una progressiva disattenzione verso i livelli essenziali delle prestazioni soprattutto nella tutela della salute.
 La risposta alla deriva populista sta nel riprendere la formazione per innervare le prospettive di autonomie responsabili perché la dottrina del popolarismo poggia sulla articolazione della società, sulla famiglia, sull’autonomia territoriale in contrapposizione all’atomismo liberale e al collettivismo statale. Il popolo di Sturzo – ha ricordato Dessì – non è il popolo di Rousseau. E’ un popolo autentico; non c’è leader; c’è articolazione, c’è pluralismo della società e soprattutto c’è un rapporto tra libertà e istituzioni e la libertà individuale che senza Istituzioni non esiste.Agostino Giovagnoli, storico della Università Cattolica, si è soffermato lungamente sulla nascita del Partito Popolare lumeggiando il diciannovismo come fenomeno complesso (biennio rosso, occupazione delle fabbriche, società terrorizzata, anno della pace, vittimismo italiano della vittoria mutilata, Italia attaccata dagli altri paesi europei, la marcia su Fiume) di eventi successivi sulla spinta di disoccupazione, riconversione industriale. Oggi l’articolo 1 della Costituzione è un presidio rispetto ad ogni violazione. Alternative democratiche alla democrazia rappresentativa non ve ne sono. L’attualità del popolarismo sta nel tirare fuori le energie sane del mondo cattolico, dalle reti, dai corpi intermedi, dalle formazioni sociali come ha fatto Sturzo con il partito Popolare.Dunque è stato analizzato il rapporto popolo – populismo e il pensiero sturziano rispetto a quello di Rousseau. Dunque siamo nella attualità delle vicende di questi giorni. Come non ricordare le parole di Gabriele De Rosa che scrisse “Moro ha adoperato infinite volte il termine popolo nei suoi discorsi”. Una tale insistenza ha nella sua concezione una precisa ragione: lo Stato e le Istituzioni devono essere permanentemente rinsanguate sul consenso popolare. Ma il popolo presente nella visione dello statista non è quello scheletrico ed opaco di certa sociologia, né quello esigente e vociante di talune scomposte lotte classiste.Egli pensa , come scrive in uno dei suoi ultimi scritti, al popolo del personalismo: all’immensa trama d’amore che unisce il mondo ad esperienze religiose autentiche a famiglie ordinate, a slanci generosi di giovani a forme di operosità, a comunità sociali, al commovente attaccamento al proprio lavoro.E’ il popolo di Maritain e di Sturzo. Roma, 6 luglio 2018 

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